Regia di Dean Deblois, Chris Sanders vedi scheda film
Non è venuto bene. Bruttini i disegni; forzata la trama; troppo scontato il parallelismo con gli alieni.
Il mostro è caratterizzato in modo eccessivo; la sua conversione morale al bene è inautentica, così come il modo assai improbabile con cui impara a comunicare con gli umani. Sarà una metafora, ovviamente; ma c’è modo e modo di farla.
Il messaggio comunque passa, ed è interessante e corretto: chi si comporta “male”, in un modo che per gli altri appare come legittimamente disturbante, lo fa quasi sempre perché non ha ricevuto un’educazione buona, e/o patisce traumi familiari di cui non ha colpe. Solo con l’affetto può cambiare, e diventare ciò che vuole, davvero: un individuo capace di amare; che sa che, per essere amato, deve amare, e con costanza, e che quindi deve rinunciare alla propria onnipotenza, alla propria prepotenza. Se fosse ancora arrogante, sperimenterebbe quell’assenza di amore ricevuto che provoca dolore.
Fastidioso l’accento russo messo in bocca allo scienziato pazzo, l’antieroe: nel 2002 ancora la Disney, strumento di globalizzazione, montava anche così la propaganda antirussa (ovviamente nel doppiaggio italiano).
Eccessivi i colpi di scena finali. Poco credibile la figura del nero della Cia. Almeno ogni tanto si ride (seppur poco, per film come questi).
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