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Il mio amico robot

Regia di Pablo Berger vedi scheda film

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La recensione su Il mio amico robot

di alan smithee
8 stelle

locandina

Il mio amico robot (2023): locandina

TFF 41 - FUORI CONCORSO

Anche i robot provano sentimenti, e si rifugiano nel sogno quando la dura realtà rende loro impossibile realizzare ciò in cui credono.

In un mondo popolato da specie animali antropomorfizzate, nella New York dei primi anni '80, Dog è un cane solitario che vive isolato nel suo appartamento di Manhattan, in compagnia della sola voce inesauribile di TV e radio.

Un giorno, influenzato proprio dai suggerimenti pubblicitari via cavo, Dog decide di comprare un robot, che finisce per assemblarsi egli stesso, da solo, non senza qualche intoppo, in modo da avere finalmente pure lui un vero amico a dispozione.

 

scena

Il mio amico robot (2023): scena

Dopo la titubanza iniziale, l' tra i due si trasforma in un legame inscindibile, imprescindibile, rendendo i due inseparabili.

Tutto bene, almeno fino a che, durante la prima gita in spiaggia da parte dei due, l'entusiasmo del robot per l'acqua di mare lo riduce ad un ammasso di metallo arrugginito, rendendogli impossibile tornare a casa.

Dog è costretto a lasciarlo in riva al mare, ma il giorno dopo, tornato per riprenderselo, scopre che la spiaggia ha chiuso i battenti e non è permesso accedervi. La separazione forzata tra i due sarà dura e traumatica.

A la vita va avanti, e le amicizie e gli incontri si evolvono.

scena

Il mio amico robot (2023): scena

scena

Il mio amico robot (2023): scena

Tratto dall'omonimo fumetto di Sara Varon, il nuovo film di Pablo Berger, indimenticato regista spagnolo dello straordinario Blancanieves (2012) e di Abracadabra (2017) torna in regia in un film di animazione dai tratti semplici che delineano una società anni '80 popolata da specie animali antropomorfi, perfettamente integrate in un contesto euforico ed esaltato che descrive benissimo i sentimenti e gli umori di quei primi anni '80 negli States.

Ma il film è anche, anzi soprattutto, un inno all'amicizia che riesce a rivelarsi intimo e profondo pur apparentemente restando in superficie, forte soprattutto nel suo finale inconsueto e tutt'altro che consolatorio, utile a spiegare come, spesso nella vita, amicizie e conoscenze possano essere interrotte da eventi o situazioni che ci impediscono di portare avanti una relazione anche perfetta e dai connotati idilliaci.

Berger firma un nuovo piccolo gioiello in grado di provocare divertimento e insieme commozione, senza tuttavia mai risultare ruffiano o troppo melenso.

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