Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Il carrozzone della provincia italiana è una congerie di complicazioni (extra)coniugali. A far girare il mondo è il farsi, il disfarsi ed il moltiplicarsi delle coppie. E' in questo caleidoscopico ménage che si esprimono l'individualismo e l'edonismo piccolo-borghese: la libertà è potervi partecipare, il piacere è poterne parlare. Il principio del "tutto per bene" prova gusto a contraddirsi, un po' perché, ad imitazione dell'aristocrazia di un tempo, ama le sfide, e un po' perché è dal contrasto tra essenza ed apparenza che nascono il brivido della trasgressione e la comicità del paradosso. D'altronde lo scherzo è (come la lettera anonima) il "qui lo faccio e qui lo nego" che ci esime dal giudizio etico; ne abbrevia la fasi processuali riassumendo la condanna e l'assoluzione nel fragoroso scoppio di una risata. Questa commedia è un carosello d'intrallazzi che non concede tregua: è come un precipitoso giro al luna park, tra l'allegria di una giostra, le vertigini dell'otto volante, la malignità dell'autoscontro e l'abilità del tiro a segno. "Signore & signori" può sembrare un film fine a se stesso, attorcigliato intorno ad una storia senza capo né coda: ma questo è il voluto effetto di un racconto prolisso ed inconcludente come il vacuo chiacchiericcio dei ricevimenti e degli incontri al bar.
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