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Signore & signori

Regia di Pietro Germi vedi scheda film

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La recensione su Signore & signori

di LorCio
10 stelle

Il miglior opus della commedia all’italiana dilagante negli anni ’60 è questa commedia satirica e cattiva, dove tutti invidiano tutti e tutti conoscono gli scheletri nell’armadio di tutti. “Signore e signori” è chiaramente ambientata nella cattolicissima Treviso, patria dello sceneggiatore Luciano Vincenzoni, che ha scritto il copione con Age, Furio Scarpelli ed Ennio Flaiano. È l’ultimo grande film di Pietro Germi, prima che s’inalberasse nei territori delle farse strapaesane, regista ingiustamente dimenticato e tra i migliori italiani. È a lui che va il merito di aver girato questa commedia cinica con piglio moderno senza farla usurare e datare col tempo. Più che un rotocalco alla “Novella 2000”, il film è uno spaccato di un’Italietta che sta per uscire dal boom, ma che sembra vi sia entrata solo materialmente e non mentalmente. Per questo pare azzeccato l’uso di uno splendido bianco nero, come a giustificare un’arretratezza, ma non uno scarso sviluppo. Basta assistere alla scena della festa borghese per dimostrarne l’avanzato sviluppo. Il migliore degli episodi è forse il primo, più completo e più panoramico degli altri, che sono comunque di alto livello: il secondo più amaro, il terzo più curioso. Ma rimangono le scene dei signori che, seduti al tavolino di un bar, commentano le corna che hanno in testa gli altri. Senza rendersi conti che le corna le hanno loro. Squisito.

Sulla trama

Tre storie di corna in una cattolicissima cittadina veneta dove ognuno pensa ai fatti degli altri e dove i tradimenti sono la regola sottintesa, anche se il divorzio non c'è ancora e probabilmente non servirebbe a niente: nella prima, uomo si finge impotente per portarsi a letto la moglie dell’amico medico; nel secondo, marito lascia l’isterica moglie per una più tranquilla commessa, ma, per farlo tornare a casa, si smuove persino il Vescovo; nel terzo, cafone ottiene un risarcimento dagli uomini che hanno approfittato della figlia, o meglio, dalla moglie di uno di loro…

Sulla colonna sonora

Squisita, di Carlo Rustichelli.

Cosa cambierei

Nulla. Voto: 8.

Su Olga Villi

Isterica.

Su Alberto Lionello

Azzeccato.

Su Nora Ricci

Ammirevole.

Su Gastone Moschin

Disegna uno dei pochi personaggi postivi con finezza.

Su Virna Lisi

Candida e dolce.

Su Pietro Germi

Perfetta. Solo Germi poteva dirigere questo cattivo e cinico affresco di provincia.

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