Regia di Chris Buck, Fawn Veerasunthorn vedi scheda film
Una volta finita la visione di Wish mi sono chiesto perplesso "davvero è tutto qui, una sorta di metafora della nascita della Disney- The Place Where Dreams Come True - un'idea di partenza magari anche carina, ma al di là delle strizzatine d'occhio ai fan, priva di uno sviluppo all'altezza e francamente senza fascino realizzativo alcuno?".
Il CEO Disney Bob Iger
Ma poi ho capito, la metafora era un'altra. Il regno di Rosas non si tramuta nel castello della Disney, ma lo è fin dall'inizio; e King Magnifico e Queen Amaya altro non sono che una rappresentazione dei CEO della Disney degli ultimi 10 anni, che si sono fatti prendere dalla sete di potere e dalla magia nera, meglio nota sotto il nome di L'Algoritmo, cyber sfera di cristallo che dice loro di non rischiare, di dare al pubblico esattamente quello che ha sempre voluto, sempre uguale a se stesso e sempre più in fretta e se le cose iniziano a scricchiolare ci si tappa le orecchie e si spinge ancora più sul sicuro, si spremono i gioielli di famiglia e si realizzano l'ennesimo Toy Story, un seguito di Inside Out e ben due nuovi Frozen.
- L'algoritmo dice di andare avanti così verso l'infinitoooo (e oltre)!
Sto ancora riflettendo su quale sia la trasposizione reale della stella che fa crollare il sistema di potere corrotto, ma suppongo sia una rappresentazione diretta del voto medio degli ultimi prodotti Disney su Metacritic.
- Voto a Wish: una stella
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