Regia di Emanuele Crialese vedi scheda film
Le due palle della poesia, l'arte recitativa della Golino, gli spaccati verghiani ed i sarcazzi storico culturali enucleati da Crialese in questo prezioso affresco siciliano gli fanno guadagnare meritatamente i plausi della critica e gli accostamenti al cinema d'autore. Per me, dal palato grosso e dalle altrettanto grosse gonadi, il film è risultato invece piuttosto noioso, privo di idee tematiche sebbene artisticamente inattaccabile. Il motivo di questa invulnerabilità ad una critica distruttiva sta nei paesaggi splendidi che sembrano quasi in disarmonia con lo squallore e la miseria di certe realtà, sta nell'interpretazione di tutti i protagonisti piccoli e grandi decisamente buona e godibile, sta nell'umanità delle storie, dei drammi e dell'emarginazione che qui sono sottolineati da un vero e proprio isolamento geografico. Non potrei dare mai una valutazione bassa perché commetterei peccato di blasfemia ma mi si lasci dire almeno che questo film non è per tutti i gusti e punta ad un pubblico preciso, meglio ancora se competente. Non so se ne esista una versione con sottotitoli ma se è in circolazione cercatela, da siciliano ho avuto difficoltà a seguire i dialoghi in certi frangenti.
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