Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Stanco per i troppi anni trascorsi in una scuola romana, Michele Cortese (Albanese, lunare e perfetto), maestro elementare, ottiene un trasferimento in una località sita tra i monti della Marsica, dove le classi tengono insieme ragazzini dai sei ai dieci anni per mancanza di bambini. Qui troverà una vicepreside (Raffaele, impeccabile anche nel birignao abruzzese) disposta a tutto pur di non far chiudere la scuola, evenienza che comporterebbe la morte del paese.
Dopo l'eccezionale Grazie ragazzi, Riccardo Milani, che ha scritto il copione con Michele Astori, torna alle origini del riuscitissimo Auguri professore, dimostrando non solo di essere ancora in stato di grazia, ma di riuscire a coniugare con grandissima intelligenza un registro nazional-popolare con temi di assoluta rilevanza: lo sfascio della scuola, i pregiudizi, l'ottusità dei burocrati, il magna-magna della politica, la gestione dei profughi ucraini, il contrasto tra lo sguardo incantato di chi vede quei posti innevati soltanto da turista e chi ci deve vivere tutti i giorni, a costo di percorrere quotidianamente in auto 150 chilometri. Una miscela di temi capaci di rimanere in perfetto equilibrio tra loro, scatenando risate a raffica e, al tempo stesso, facendo riflettere. Merito non solo di come è mostrata la dialettica tra vita urbana e vita montanara, ma anche per le millanta trovate che sfruttano appieno le differenze di registro linguistico, grazie a un cast di attori non professionisti capaci di imprimere al film un'aura di assoluto verismo.
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