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The Haunted Hotel

Regia di J. Stuart Blackton vedi scheda film

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La recensione su The Haunted Hotel

di undying
6 stelle

Uno dei primi horror su un albergo infestato, ispirato da "L'auberge ensorcelée" (1897) di Georges Méliès e identico a "La maison ensorcelée" (Segundo de Chomón). Diretto dal pioniere J. Stuart Blackton, fondatore della casa di produzione Vitagraph, si distingue, rispetto al titolo di riferimento, per un approccio più macabro.

 

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In una notte buia e tempestosa un viaggiatore (Paul Panzer) fa sosta in un isolato hotel, sperduto nella foresta. Appena il proprietario della locanda lo lascia da solo, nella camera si scatena l'inferno: presenze extracorporee e strani fenomeni paranormali tormentano il malcapitato ospite.

 

Haunted-Hotel

The Haunted Hotel: Paul Panzer

 

Sorprendente esempio di cinema fantastico distribuito nelle sale cinematografiche americane il 23 febbraio 1907, ispirato da L'auberge ensorcelée (1897) di Georges Méliès, diretto da J. Stuart Blackton (1875 - 1941), uno dei primi produttori - fondatore della "Vitagraph" (antesignana della Warner Bros), saltuariamente anche attore e sceneggiatore - all'epoca del muto. Blackton è stato un pioniere dell'animazione a passo 1, autore di una lunghissima serie (188 titoli) di cortometraggi, mediometraggi e film girati tra il 1898 e il 1933. Paragonabile, per importanza e capacità tecnica, allo stesso Méliès, ma capace di variare argomento avendo trattando non soltanto il genere fantastico. The Haunted Hotel inizia in perfetto stile animato, con punto macchina fisso (tecnica tipica del periodo, dettata dalla primordiale tecnica cinematografica) sull'albergo infestato, ripreso in esterni. Dopo aver introdotto il tema del mistero, che si apre sullo sfondo di un clima minaccioso (streghe volanti a cavallo di una scopa anticipano lampi, vento e pioggia) ed è graficamente rappresentato da movimenti irrazionali di porte e finestre, l'edificio maledetto subisce una repentina trasformazione finendo esteticamente per assumere l'aspetto di un volto sorridente. Quindi, sempre a camera fissa, sviluppando cioè il racconto a mò di tableaux vivants, si passa agli interni: entra in scena lo sventurato protagonista (Paul Panzer) - un viandante truccato con surreale naso alla Pinocchio, parrucchino con capelli scarruffati e pizzetto -, colto di sorpresa da un temporale e quindi costretto a sostare nell'hotel. A un ritmo concitato, dettato dalla necessità dell'epoca di raccontare una storia nel brevissimo periodo garantito da una bobina di pellicola 35 mm (cioè a dire per un tempo massimo pari a 10-13 minuti), Blackton architetta una spassosa, e meravigliosa per l'epoca, serie di effetti speciali che contemplano oggetti in movimento (guanti e abiti dell'ospite, posate, tovaglie, alimenti, valigie), presenze spettrali, spostamenti ondulatori dell'albergo (ottenuti inclinando di 45° il punto fisso della macchina da presa). Rispetto al citato titolo di Méliès (L'auberge ensorcelée), in questo caso il clima è certamente più inquietante, a cominciare dalla presenza di un oste di enorme stazza (William V. Ranous), proseguendo con situazioni puramente horror (i fantasmi) e concludendo con un finale tragico e per nulla consolatorio e/o ironico. L'anno precedente, stando all'imdb (prendendo il dato con beneficio del dubbio), sugli schermi americani nel mese di aprile sarebbe uscito un film praticamente identico (incipit con casa che sorride, ospiti alle prese con un tavolo che si apparecchia da solo e medesimo excipit): La maison ensorcelée, diretto da Segundo de Chomón. In realtà, tra Blackton e Chomón, chi dei due abbia "copiato" l'altro non ha importanza, dato che la riproposizione del medesimo soggetto (un hotel infestato), in entrambi i casi si può far risalire ad un'unica fonte originaria: il film di Georges Méliès.

 

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The Haunted Hotel: l'impressionante conclusione 

 

"Essere un fantasma dev'essere questo, avere la certezza che la vita esiste, perché ce lo dicono quattro sensi, e non poterla vedere."

(José Saramago)

 

The Haunted Hotel (J. Stuart Blackton, 1907)

 

F.P. 18/05/2023 - Durata della versione: 6'41"

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