Regia di Sergei Bodrov vedi scheda film
Curiosa operazione dove il regista riesce a centrare perfettamente la caratterialità russa, senza reticenze ed in particolare quella maschile. Una storia volutamente confusionaria o più che altro nebulosa, che ci lascia incerti sul ruolo dei personaggi e sulle loro conseguenze, ad eccezione del fatto concreto finale, che poi è l'eccezione che conferma la regola. Il personaggio di Oleg dimostra in pieno la crisi rappresentativa di una nazione, ma più che altro di una società, che ha perso i valori e si arrampica sugli specchi per riscattarli e farli suoi, aggrappandosi a persone o situazioni che sono l'ultima spiaggia per riconquistarli. Nessuna immagine scompone tutto serve a riportare al concetto di confusione compresa la statua della Madonna, da immaginario felliniano di primo ordine, ci sottolinea l'atmosfera che il regista ha voluto creare ed in cui è riuscito perfettamente, non costruendo un film astruso e scostante, ma anomalamente avvincente. Una sceneggiatura ed una regia intelligente risolve la storia alla perfezione ed in maniera elegante, coinvolgendo anche perfettamente le locations e sfruttandole a dovere.
Un gioco di storia efficace
Ha saputo bene approfittare della trasferta
decisamente in parte
efficace come sempre, un'attrice che si trascura anche da sola, ma è decisamente talentuosa
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