Regia di Joel Gallen vedi scheda film
Nel solito college da stupida commedia americana, il figo dell’istituto scommette con degli amici che riuscirà a far diventare reginetta del ballo la più scorfana di tutte. Lei in verità, più che brutta, è una ribelle asociale e dedita all’autoerotismo (la prima scena, tanto per capire da che parti stiamo, la mostra la mattina del suo compleanno alle prese con una enorme vibratore rosa mentre nella sua stanza si presentano a poco a poco amici e parenti a farle gli auguri). Sono partiti ufficialmente già a metà maggio i saldi di fine anno, e il più baldanzoso dei fondi di magazzino è forse questa abominevole commediaccia demenziale, che vorrebbe seguire la scia “oltranzista” del politically uncorrect dei fratelli Farrelly e dei fratelli Wayans. E dunque culi, tette, oceani di cacca che investono le aule, adolescenti foruncolosi e pin-up. Come sempre, in questo genere di film se non ci sono un paio di squisiti cameo non ci mandano a casa: qui l’obolo è pagato da Mr. T e da Molly Ringwald “Bella in rosa”, cui è affidata la battuta finale. “Porky’s” nella memoria assume statura lubitschiana. Potenza delle case distributrici: il film è a Roma in otto sale; in una di esse, chi scrive era l’unico spettatore.
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