Regia di Walter Hill vedi scheda film
Durante il funerale di Wild Bill Hickok, un suo amico inglese e Calamity Jane rievocano alcuni episodi che lo hanno visto protagonista. Il pistolero ha assistito perplesso alla formazione del proprio mito già durante la vita: ai tavoli dei saloon gli avventori celebravano le sue gesta, dovunque andasse c’era qualcuno che voleva farlo fuori per diventare famoso, si era anche esibito nel circo di Buffalo Bill. Western caleidoscopico, frammentato, che tenta di ricostruire il personaggio accumulando flashback sfilacciati, apparentemente casuali, a volte lasciati in sospeso come se fosse superfluo raccontare tutto. Per il modo in cui fagocita la tradizione sembra un western post tutto (“terminale” per Morandini, “funereo” per Mereghetti): ormai il mito è già stato celebrato, vivisezionato e poi demistificato; il cinema alle soglie del 2000 può solo ripetere il già detto. Film confuso, irrisolto ma interessante proprio per la sua natura di scheggia e non di opera compiuta.
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