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Perdidos en la noche

Regia di Amat Escalante vedi scheda film

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La recensione su Perdidos en la noche

di alan smithee
7 stelle

locandina

Perdidos en la noche (2023): locandina

FESTIVAL DI CANNES 2023: CANNES PREMIERE/CINEMA OLTRECONFINE

Attraverso un incipit inquietante ci viene mostrata la fine che in Messico fanno le minoranze che si battono per il trionfo dei diritti dei più deboli e osano alzare barricate contro le multinazionali, impegnate a sfruttare le risorse minerarie, incuranti dei danni che il loro agire provoca sulla vita e sulla salute dei residenti.

Cinque anni dopo la scomparsa misteriosa della donna, il figlio Emiliano scopre che in ospedale, accanto al suo amico, un poliziotto gravemente ustionato conosce qualche dettaglio rimasto segreto sulla scomparsa di sua madre.

Costei era una maestra coraggiosa, nonché attivista di riferimento del movimento che si batte per la chiusura di una miniera che sta arrecando danni al fisico degli abitanti del luogo.

L’uomo, che non è più in grado di parlare a seguito delle ustioni, ma scrive su un foglio con segni incerti, indica al giovane la villa adiacente ad un lago ove risede un ricco artista con la moglie, una famosa cantante messicana.

Il giorno in cui Emiliano si reca in quel luogo con la fidanzata, nella bella dimora si trova già una volante della polizia perché ignoti hanno avvelenato due dei tre cani dei proprietari e distrutto alcuni vetri alle finestre.

Subito scambiati per colpevoli, i due giovani riescono a suscitare simpatia nella benestante coppia che anzi assume Emiliano come tuttofare.

Di costui si innamora la figlia maggiore della padrona di casa, una nota cantante, però figliastra dell’artista suo marito, di professione blogger di successo e specializzata in post dai contenuti macabri o provocatori.

Poco per volta il ragazzo riuscirà a scoprire come l’artista, afflitto da una crisi creativa latente e da sensi di colpa lancinanti, sia almeno indirettamente coinvolto con la sparizione della madre.

Il centro focale degli avvenimentio che seguiranno avranno come epicentro il carattere intemperante ed il cinismo della famosa cantante moglie dell'artista, lungo un finale movimentato da colpi di scena piuttosto decisivi.

scena

Perdidos en la noche (2023): scena

Violenza e corruzione, ma anche erotismo e sesso liberatorio sono sempre stati i tratti distintivi di un regista ambizioso ed inquieto come appare, anche in questa opera torbida ed affascinante, il regista messicano Amat Escalante.

Questa volta ad attrarre l’attenzione del cineasta non sono tanto le vicende di narcotrafficanti, quanto le famigerate operazioni di pulizia che gli squadroni che operano al servizio delle multinazionali non si fanno scrupolo di evitare quando vengono messi in discussione i diritti di sfruttamento che le stanno arricchendo oltre ogni altra possibilità.

Nel contempo Escalante non rinuncia a condire la sua storia di ricerca di giustizia ed ostinazione per la verità con una ventata di erotismo che scorre non solo tra il protagonista e la sua bella fidanzata, ma anche e soprattutto nei confronti della provocante  figlia della famosa padrona di casa che abita la villa ai bordi del lago ove Emiliano lavora.

Escalante gira con la consueta maestria riconosciuta in varie occasioni ufficiali assai illustri e immerge lo spettatore in una vicenda torbida e passionale ove amore e morte sono nuovamente al centro della sua poetica di artista visivo di prima grandezza.

In un contesto naturale isolato dal mondo civile, ameno ed idilliaco, almeno negli intenti esteriori, il regista intesse una storia di potere di classe e di sfruttamento dei ceti più deboli, ma anche una storia di attrazioni fatali e di crisi interiori che spaziano dalla sete di verità del protagonista, a quella creativa del ricco artista attorno al quale si addensano le ricerche personali e clandestine dell’ostinato protagonista.

 

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