Regia di Camillo Bazzoni vedi scheda film
Capostipite del poliziesco all'italiana ancorato però alla spietata e lucida analisi dell'impotenza della giustizia, sottomessa (per numero di corrotti) nell'impari lotta tra onestà e criminalità...
L'omicidio del giornalista Gagliardi (Umberto Orsini) nasconde motivazioni più profonde del banale delitto passionale, destinato a chiudere il caso. Per andare in profondità il Questore (Reinhard Kolldehoff) attribuisce il caso al determinato commissario Luca Miceli (Frederick Stafford) il quale, senza alcun riguardo per le formalità, arriva a scoprire un traffico di droga. Non solo, Miceli arriva a individuare in un locale da gioco clandestino -centro e motore di connivenze tra criminalità e istituzioni deviate- Rosenthal (Corrado Gaipa), un boss del narcotraffico nascosto dietro falsa identità e ufficialmente impegnato in attività da usuraio.
Interessante poliziesco scritto dagli esperti "giallisti" Felisatti e Pittorru, fortemente voluto dal produttore Enzo D'Ambrosio (che pure fa una breve comparsa nel finale, ospite sulla barca del giudice D'Alo' interpretato da Raymond Pellegrin). Si tratta di una coproduzione tra Italia, Francia e Germania anche se, sostanzialmente, la maggioranza (testi, location, musica e regia) dell'apporto è puramente italiano come dimostra la storia stessa, che anticipa l'imminente esplosione di futuri "commissari di ferro" dal pugno facile e dalla morale irreprensibile, che di lì a pochi anni invaderanno gli schermi italiani. Arriva nello stesso anno dell'altra "pietra miliare" diretta da Steno (La polizia ringrazia) ma già preannuncia un tipo di cinema che, della commistione tra spettacolo e critica/denuncia, saprà farne ottima sintesi e dunque carta vincente. Qui colpisce l'ottima prova offerta da Frederick Stafford, perfettamente in parte nel ruolo di turbato tutore dell'onestà (sta uscendo da un divorzio con bambina in carico alla moglie) e destinato a scontrarsi con la connivenza tra legge e crimine, che nonostante tutto lo circonda essendo nascosta nello stesso luogo di lavoro. La regia di Camillo Bazzoni (fratello dell'altrettanto bravo cineasta Luigi) si sviluppa con finezza e rigore di messa in scena, riuscendo a valorizzare tanto le scene d'azione (indimenticabile lo spettacolare inseguimento in auto su stradine sovrastanti il mare) che quelle più poetiche e melodrammatiche, tipo la spietata, inattesa (e dolorosa) chiusa che si compie al ralenty sulle dolci e belle note di Riz Ortolani...
In Dvd grazie a Cecchi Gori e Cinekult, proposto in versione restaurata con un'ottima qualità video (1.85:1) e con limpida e chiara traccia audio. Tra gli extra: Terzo grado, un intervento di circa venti minuti del produttore Enzo D'Ambrosio. Durata della versione: 1h37m31s.
Soundtrack (Riz Ortolani)
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