Regia di Vittorio Sala vedi scheda film
Cortometraggio documentaristico sulla ricostruzione edilizia nella Capitale al termine della seconda guerra mondiale.
Nel 1945 Roma – come pressoché tutto il resto dell'Italia, d'altronde – si ritrovò a dover fronteggiare una serie di problemi di non poco conto. La ricostruzione edilizia, per esempio, fu uno dei principali e visse un vero e proprio boom dovuto a una serie di fattori: la necessità, in primis, di rimettere in piedi un tetto per tante famiglie, soprattutto se si considera il contemporaneo aumento delle nascite e dei matrimoni; la volontà quindi di dare lavoro a tutte quelle braccia rimaste (o tornate) inoperose dopo il conflitto; il fermo bisogno infine di cancellare in qualsiasi maniera tutte quelle scritte obbrobriose inneggianti alla guerra e alla conquista lasciate in eredità dalla propaganda del vile regime fascista. È evidente l'understatement: due obiettivi essenziali vengono accostati in questo cortometraggio a una finalità probabilmente anche reale, verosimile, ma senza dubbio molto meno importante e sentita. Il testo di questo lavoro, letto da Renzo Trionfera, è d'altronde di Ennio Flaiano e il suo tocco ironico e malinconico al tempo stesso si avverte piuttosto forte. Siamo nel 1952 e Vittorio Sala non ha ancora debuttato nel lungometraggio, ma comincia ad avere una discreta esperienza nei corti; con 045 ritrae in maniera asciutta e ficcante un periodo davvero peculiare della storia del Paese e della sua Capitale. Durata: 10 minuti circa. 045 è il civico di una grotta (!) sfruttata come abitazione, cosa neppure troppo strana a quei tempi. 6/10.
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