Regia di Stefan Brann vedi scheda film
La giornalista Malou Von Sivers affronta una lunga e dettagliata chiacchierata sulla vita, sulla morte e sull'amore insieme a due amici d'eccezione: Ingmar Bergman ed Erland Josephson.
52 minuti di intervista a tre condotta abilmente dalla giornalista svedese Malou Von Sivers, che ospita in uno spartano studio televisivo due amici d'eccezione: il regista Ingmar Bergman e il suo attore-feticcio, nonché intimo da una vita intera, Erland Josephson. Il dialogo verte essenzialmente su tre argomenti che difficilmente potrebbero essere più generici: la vita, l'amore e la morte; con due artisti di tale calibro, però, le risposte finiscono per essere comunque sorprendenti e talvolta perfino illuminanti. Colpisce in particolare la lunga digressione sulle svariate storie d'amore che hanno coinvolto Bergman, Josephson e le loro rispettive colleghe di set; innegabile è il maschilismo conclamato dei due intervistati, ma la giornalista è brava a pungere dove più fa male e a far scaturire in tal modo le risposte più sincere e vivaci. Un esempio in tal senso è il passaggio sulla paternità: vissuta male come figlio da Bergman, e peggio ancora come padre (di nove bambini); vissuta meglio da Josephson nei confronti del genitore, ma ugualmente disastrosa come genitore a sua volta (di cinque figli). Data l'età dei due intervistati – 82 anni il regista, 77 l'attore – questo incontro costituisce anche un'occasione per fare un bilancio esistenziale: agrodolce, ovviamente, tra picchi di successo e miserie personali (come l'inesorabile avanzare dell'età; o, per Bergman, la perdita dell'amata moglie Ingrid Von Rosen, pochi anni prima). Sufficienza 'politica' considerando i contenuti. 6/10.
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