Una madre, incapace di affrontare il dolore causatole dalla partenza del figlio per il college, cerca di ritardare il momento dell'addio facendolo ammalare. Sfortunatamente si spinge troppo oltre e non è in grado di fermare ciò che ha messo in moto finendo per essere costretta ad affrontare le conseguenze inesorabili del suo malsano egoismo.
“Munchausen” (2013), film timburtoniano, muto e senza didascalie (e dal titolo con la "ü" senza dieresi, ché all’uncinetto/tombolo vien difficile, mentre, american-inglesizzazione a parte, è più difficile trovare giustificazioni per la mancanza della seconda "h"), suddiviso in due parti da 8' l’una, un pixariano what-if à la… leggi tutto
A prescindere dall'anno di distribuzione, i venti (in verità 30) titoli (di film, serie e tutto quello che sta in mezzo e oltre i due estremi) migliori cui ho assistito e/o dei quali ho scritto su FilmTV.it…
No, mi spiace: non si tratta di Edgar Allan Poe né di Edogawa Ranpo (Tarō Hirai), ma di "prestige" horror (ovvero Questa Cosa Qui; nota: titolo alternativo per questa playlist: QCQ - Cuccicù!).
Quindi…
“Munchausen” (2013), film timburtoniano, muto e senza didascalie (e dal titolo con la "ü" senza dieresi, ché all’uncinetto/tombolo vien difficile, mentre, american-inglesizzazione a parte, è più difficile trovare giustificazioni per la mancanza della seconda "h"), suddiviso in due parti da 8' l’una, un pixariano what-if à la…
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Versione alternativa della vita di Ari Aster: se non fosse andato al College di Santa Fe e al Conservatorio dell’American Film Institute (AFI)...
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