Nella Polonia occupata dai nazisti Romek, dodicenne ebreo, per sfuggire alle persecuzioni si rifugia presso una famiglia cattolica. Il ragazzino incontra un prete eccentrico ma comprensivo che guida la comunità dei bambini ebrei attaverso una serie di avvenimenti a volte comici a volte drammatici. Quando qualcuno incomincerà a sospettare di lui sarà proprio il prete che gli insegnerà un po' di catechismo pur rispettando la sua diversità religiosa.
Note
Sono passati sei decenni dall'orrore della guerra nel cuore dell'Europa e da quello dell'Olocausto e il cinema negli ultimi anni ha dimostrato di non voler dimenticare. "La vita è bella", "Train de vie" e il sottovalutato "L'isola in via degli uccelli" ora sono affiancati da "L'ultimo treno", film diretto da Yurek Bogayevic che è tornato nella sua Polonia da Hollywood per realizzare questa testimonianza contro l'orrore. Il terrore di essere scoperto, i treni carichi di deportati inviati nei campi di sterminio, le incomprensioni tra cattolici ed ebrei, le crudeltà dell'invasore nazista, la vita in campagna, il rapporto con un prete cattolico e i ragazzini della sua età, sono eventi filtrati attraverso l'occhio di Romek, intrepretato da Haley Joel Osment, che dona allo spettatore emozione e dolore.
Bogayevicz ci offre una storia, da lui scritta, sul dramma della sua patria dopo le invasioni tedesche e russe, focalizzandosi sulla prima. E lo fa attraverso gli occhi di un bambino ebreo, Romek, che visto il pericolo di deportazione, viene affidato volontariamente dai genitori ad un agricoltore cristiano, che lo accoglie come un figlio nella sua famiglia. Attraverso questi occhi si assiste con… leggi tutto
Siamo sempre nell'ambito delle vicende vissute da dei bambini, il filtro è quello dell'infanzia e quindi le argomentazione come questa dello sterminio degli ebrei è vista in questa ottica, ma diciamo pure che ritroviamo il mondo infantile con tutti i suoi conflitti ed la riproduzione del mondo dei grandi. Certo qui il dramma dello sterminio degli ebrei si fa sentire,ma… leggi tutto
I film che raccontano l'Olocausto partono automaticamente con un punto in più, non fosse altro che per il fatto di star lì a ricordarci di quali oscene aberrazioni è stata ed è capace l'umanità. Tuttavia, la distanza che passa tra un'opera come Il pianista e questo film firmato da Yurek Bogayevicz è la stessa che potremmo ritrovare tra Rembrandt e il pittore della domenica.
Ambientato… leggi tutto
Ci risiamo, ma questa volta si scende d'età. Chi ha detto che 10 anni siano necessariamente l'età della spensieratezza? Esiste una narrazione cinematografica altra che ci racconta storie diverse, fatte di…
Carissimi coutenti, mi sento in dovere di ringraziarvi tutti per l’inaspettata adesione a quella che normalmente si dovrebbe definire recensione ma che, nel caso specifico, sarebbe più opportuno ritenere…
Non mi pare ci sia molto da ricordare di questo Film oltre al sempre ottimo Haley Joel Osment che in ogni Pellicola ha uno sguardo difficile da dimenticare e poi di Olocausto o li' vicino sembra che potrebbe accadere qualcosa negli ultimi 20' ma sembra tutto lasciato fumoso.voto.4.
I film che raccontano l'Olocausto partono automaticamente con un punto in più, non fosse altro che per il fatto di star lì a ricordarci di quali oscene aberrazioni è stata ed è capace l'umanità. Tuttavia, la distanza che passa tra un'opera come Il pianista e questo film firmato da Yurek Bogayevicz è la stessa che potremmo ritrovare tra Rembrandt e il pittore della domenica.
Ambientato…
Siamo sempre nell'ambito delle vicende vissute da dei bambini, il filtro è quello dell'infanzia e quindi le argomentazione come questa dello sterminio degli ebrei è vista in questa ottica, ma diciamo pure che ritroviamo il mondo infantile con tutti i suoi conflitti ed la riproduzione del mondo dei grandi. Certo qui il dramma dello sterminio degli ebrei si fa sentire,ma…
Bogayevicz ci offre una storia, da lui scritta, sul dramma della sua patria dopo le invasioni tedesche e russe, focalizzandosi sulla prima. E lo fa attraverso gli occhi di un bambino ebreo, Romek, che visto il pericolo di deportazione, viene affidato volontariamente dai genitori ad un agricoltore cristiano, che lo accoglie come un figlio nella sua famiglia. Attraverso questi occhi si assiste con…
Le atrocità mostrate in questo film testimoniano che l’umiliazione della fede religiosa è tutt’uno con l’umiliazione dell’Uomo. La modesta ambientazione agreste pone in primo piano l’essere umano inteso come carne, sudore e sangue, nobilitato dal lavoro e dal sacrificio, e lasciato puro dalle offese subite. Per i bambini protagonisti di questa storia,…
Da quando hanno iniziato a fischiare le loro "blue notes" nelle praterie americane, i treni si sono impressi nell'immaginario di Hollywood e del mondo intero. Difficile che il loro binari non corressero paralleli a…
L'Olocausto attraverso gli occhi, la sensibilità, la dolcezza e l'innocenza di un bambino. Il piccolo Romek (il sempre più intenso e commovente Haley Joel Osment, talento naturale capace di espressioni che trasmettono emozioni autentiche e vibranti) in seguito all'occupazione della Polonia da parte dei tedeschi, essendo ebreo, è costretto a separarsi dai genitori e si rifugia presso la…
LA STORIA SEMBRAVA INTERESSANTE E GLI ATTORI PROMETTEVANO BENE MA...NON SO 'BENE PERCHE',FORSE L'ARIA DA FOTOROMANZO,LA POCA CAPACITA' DI VEDERE DAFOE IN UN RUOLO DI PRETE,QUESTO FILM NON MI E' PIACIUTO.LA TRAMA NON MI HA PRESO E LA LENTEZZA MI HA SOFFOCATO.PROBABILMENTE MI SBAGLIO ED IL FILM E' BELLO,MA NON MI HA CONVINTO.
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Commenti (3) vedi tutti
UN BUON FILM PER NON DIMENTICARE GLI ORRORI DELLA GUERRA, ANCORA UNA VOLTA VINCE L'INNOCENZA DEI BAMBINI SENZA MALIZIA.
commento di wang yugran film poco pubblicizzato dalla forte carica emotiva.
commento di IVANSELVAMi aspettavo di più…peccato per Dafoe e Osment…un film un pò noioso, regia scontata, un vero peccato!
commento di Travis