Regia di Registi vari vedi scheda film
I sei episodi di questo film nascono dalle sceneggiature vincitrici di un concorso, indetto da Cinecittà international, per cortometraggi in digitale. Le vicende sono ironiche e paradossali, con inclinazione al fantastico: un ladro viene scambiato per anima gemella dalla ragazza che dovrebbe svaligiare; un uomo inventa storie terribili su una casa per dissuadere un’acquirente; un condannato a morte inventa una macchina del tempo; una donna si prostituisce mentre il suo uomo aspetta fuori. Scegliendo i progetti sulla base della sceneggiatura era forse inevitabile che venissero fuori sei barzellette: un corto è più spesso retto da un’idea visiva che da una narrativa. Ma il senso dell’operazione era più tecnico-promozionale (sperimentare le possibilità delle nuove tecnologie) che non estetico (la scoperta di nuovi talenti, che qui non è dato intravedere). Il digitale, visto in sala, ha una resa sorprendente (il film è quasi tutto in interni, spesso molto bui). Tra vari episodi logorroici, prevedibili, con attori senza redini, il migliore è forse “Il sorriso di Diana”, in cui almeno il corpo di Anita Caprioli viene osservato con una certa sensualità, oggetto impossibile del desiderio di un ragnetto che vaga per la stanza al suono di Bennato.
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