Espandi menu
cerca
Memory

Regia di Michel Franco vedi scheda film

Recensioni

L'autore

EightAndHalf

EightAndHalf

Iscritto dal 4 settembre 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 233
  • Post 59
  • Recensioni 1054
  • Playlist 35
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Memory

di EightAndHalf
7 stelle

È il modo secco e distaccato di Michel Franco a determinare cadenza e respiro di Memory, nuovo sforzo del regista messicano che viene prodotto in forma indipendente per girare a New York, nei quartieri di una piccola borghesia asfittica che i due protagonisti isolano – dalla loro vita, nel fuoricampo, nello sfondo – per cercare impossibili appigli in quel poco che per loro conta. Jessica Chastain e Peter Sarsgaard interpretano due personaggi con difficoltà legate alla memoria: lui affetto da demenza e lei con stress post-traumatico. Rimuovono e riscrivono continuamente il loro passato, subendone le conseguenze nella vita quotidiana, nei silenzi familiari, nelle incomprensioni e nei rancori. Franco omette, elide, sintetizza, senza andare al cuore della vicenda né prenderne le distanze, in un piano medio che allude, incuriosisce e talvolta perturba. Il suo film ha il tono soffuso di uno Chabrol serioso perché deve tradurre il concetto di memoria nel montaggio cinematografico: per questo deve disporsi a una distanza molto complessa, che non trovi subito l’empatia perché la prospettiva è quella di due personaggi confusi e dispersi, e il mondo fuori da loro ha poca simpatia da offrire. Per questo deve organizzare le informazioni narrative in un racconto che procede con l’apparenza della sottrazione e della freddezza e che invece oscilla al ritmo di piccole ansie e silenziose nevrastenie. Materializzando la psiche dei suoi protagonisti nell’inquadratura ricorrente di teste, nuche, in primo piano e a fuoco mentre il mondo si ricicla in un continuo indeterminato fuori fuoco.

Sommesso, velenoso, apparentemente meno radicale degli altri suoi film ma con la capacità di legare a doppio filo commento sociale e aspettative spettatoriali, trovando in piccoli gesti e innocue abitudini lo scrigno di molte ansie urbane contemporanee – dopo gli spazi tropicali di Sundown, per giunta. Con uno dei più bei finali di Venezia 80 e una crudele, sarcastica e indimenticabile Jessica Harper.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati