Regia di Iris Kaltenbäck vedi scheda film
Entra nell'anima, spezza le corde del dissenso, alimenta il fuoco impulsivo che c'è in noi. Hafsia Herzi, nei panni di Lydia, tutto fa, meno che inquietare. Le Ravissement è la sua storia: formidabile opera prima di Iris Kaltenbäck, thriller/horror hitchcockiano di altri tempi che incornicia un ottimo esordio per la sua autrice, e che mostra una realtà stratificata e bipolare, grazie anche al magnetismo di Herzi; messinscena di una nevrosi, ipnotismo della solitudine. Un bambino conteso, una coppia, e due amici che si amano e si odiano. No, non è il sagace ménage a trois mostrato in Passages, bensì la storia di Lydia che manipola con saggezza e al contempo impulsività la vita dei suoi amici. Un'opera che si muove sul filo del rasoio, in opprimente divenire, sempre costantemente in tensione. Solo un grande thriller? Molto di più: l'egoistica e cinica visione sulla riproduzione umana oggi, inutile mezzo naturale sfruttato ad altri scopi, fini leggitimati dall'esser-ci. Solo noi. D'altronde, chi pensa più alle nuove generazioni, quando non esiste e non si intravede futuro. Che il resto vada pure a fanculo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta