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Le Ravissement

Regia di Iris Kaltenbäck vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Le Ravissement

di obyone
8 stelle

 

Hafsia Herzi

Le Ravissement (2023): Hafsia Herzi

 

Il mondo di Lydia è un castello di carte destinato a crollare sotto il peso del tradimento. Furente, più per dovere che per convinzione, Lydia lascia il fidanzato fedifrago preferendo la solitudine alla menzogna e si getta a capofitto nel lavoro poiché lo sconforto provato alla fine del rapporto si acuisce con il concomitante inatteso annuncio dell’amica Salomé rimasta in cinta del primo figlio.

In un sol colpo Lydia perde la stabilità di una relazione imperfetta e la consolazione di un’amicizia leale e sincera che per altro non le viene affatto negata. È Lydia, semmai, incapace di reagire alle proprie sventure, e restia a gioire per le buone notizie arrecate dall’amica, che si prende una lunga pausa da tutti e da tutto. La gravidanza di Salomé è l’unica cosa a tenere legate le due donne poiché Lydia è un’ostetrica e quindi a lei si rivolge l’amica durante i nove mesi di gestazione. 

Una notte, finito il proprio turno di lavoro, l'infermiera conosce Milos, conducente di autobus allergico alle relazioni. Il rapporto consumato nelle ore successive è visto dai due in maniera opposta. Per Milos è solo una notte di sesso ma è evidente che per la donna il significato non è lo stesso. Il fragile equilibrio di Lydia si incrina ulteriormente dando l’innesco ad un incendio incontrollabile di cui Milos è il consapevole narratore e l’inconsapevole protagonista.

 

Hafsia Herzi

Le Ravissement (2023): Hafsia Herzi

 

“Le ravissement”, opera prima di Iris Kaltenbäck, è stata nominata ai César dopo un'ottimo riscontro alla Semaine de la Critique del 2023. Racconta la storia di due personaggi che vivono in una Parigi affollata e caotica la loro solitudine. La città non aiuta a stringere relazioni durature. Milos lavora di notte guidando l’autobus. Percorre ogni giorno una direzione precisa caricando e scaricando persone. Buffo perché nella realtà non tesse rapporti significativi ed il suo viaggio non pare avere una meta. Lydia, invece, non ha una famiglia e l’unico vero legame affettivo sembra scivolarle via dalle mani. La sua ancora di salvezza è accudire le madri nel giorno più significativo delle loro esistenze. 

“Le ravissement” abbina il dramma all’introspezione per poi intraprendere un lungo viaggio nel thriller psicologico. La menzogna, che cresce come un palloncino fino ad esplodere, è l’elio che permette al racconto di fluttuare in un’aria satura di malinconia, emarginazione e smarrimento morale in cui non è facile comprendere i sentimenti della protagonista, prima vittima delle bugie del fidanzato, poi, essa stessa, colpevole dello stesso misfatto. Non c’è l’unanimità degli esperti nell’arrivare ad una plausibile spiegazione del gesto che infine compirà tra lo stupore di chi spera che il titolo non sia in realtà quello che effettivamente anticipa. Manipolazione o semplice egoismo? Mancanza di prospettive o di speranza? Nemmeno la protagonista sembra essere certa delle motivazioni che la muovono salvo rammentare, ad un certo punto del film, che la sua felicità dipende dall’infelicità dell’amica e viceversa, una condizione che nessuna delle due è mai riuscita a sovvertire ma soltanto accettare. 

Kaltenbäck racconta la paura di affrontare la solitudine, sintomo della difficoltà di adattarsi ad una capitale fredda e adiafora che spinge gli individui ad aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di continuare a sopravvivere. 

La regia è asciutta e vibrante. Lo spettatore onnisciente vive con costante tensione emotiva l’escalation di frottole che portano alla fine del racconto e alle amare conseguenze.

La regista mantiene costante l’attenzione, semina trappole, dilata le tempistiche ed arriva al sodo senza sbavature narrative. Concede, in fine, a sé stessa e allo spettatore, un inaspettato cadeau. Il castello di carte costruito da Lydia e Milos non è del tutto caduto. Le fondamenta sono intatte, le mura perimetrali ancora in piedi. Ai due giovani basta il coraggio di saltare il fossato e ricostruirsi una vita.

 

Cinema Teatro Santo Spirito - Ferrara

 

Hafsia Herzi, Alexis Manenti

Le Ravissement (2023): Hafsia Herzi, Alexis Manenti

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