Regia di George Lucas vedi scheda film
Siamo alla seconda puntata, in ordine cronologico, della saga fantascientifica creata da quel ragazzino cresciuto di George Lucas (categoria che annovera tra i suoi adepti anche Steven Spielberg). Trascorso un decennio dal precedente capitolo, apprendiamo che il maestro Qui-Gon Jinn è morto e che il suo vecchio allievo Obi-Wan Kenobi ha acquistato la medesima carica nei confronti del piccolo Anakin. Che, diventato irrequieto apprendista Jedi, fa da guardia del corpo alla regina Amidala, bandiera della lotta democratica contro misteriosi secessionisti. E tra i due sboccia anche un amore, coronato da un matrimonio segreto. Intanto Obi-Wan è in missione per difendere la Repubblica e, naturalmente, un super duello tra il Bene (i due Jedi, la regina) e il Male (i cloni) impreziosisce il loro combattimento. Inutile ricordare che un enorme calderone di effetti speciali. L’aspetto più interessante di questo capitolo è la sua impronta piuttosto politica, nello specifico un manifesto democratico contro il potere del male sul bene, sottolineato anche dalle caratteristiche assegnate ai vari personaggi (i buoni in candidi vesti e i cattivi in torbidi e scuri abbigliamenti). Lucas sembra avere una visione manichea della vita, ma qualche dubbio ci sorge nel disegno di Anakin, del quale qualosa s’intuisce su ciò che combinerà in seguito. Tutto il resto, con la love story “impossibile” tra lo Jedi e la regina, che si gettano in verdi e caramellosi prati, domano i rinoceronti e dimorano in palazzi barocchi è di relativo interesse. Il meglio di tutto il film sta in alcuni passaggi ove convivono il sentimentale e il fantastico: il ritorno a casa di Anakin certo, ma soprattutto il duello finale tra il vegliardo Yoda (quell’esserino verde che parla ponendo gli ausiliari dei verbi alla fine delle frasi) e il tremendo conte Dooku. Quello scontro tra anime canute ma non attempate vale tutto il film. Girato anche in Italia: esterni alla Reggia di Caserta e sul Lago di Como. È il budget, sono gli americani, bellezza.
Incalzanti ed esuberanti.
Voto: 6.
Il bambino è cresciuto ed ora ha il volto del fulgido Hayden, un discreto interprete che non è ancora riuscito a spiccare il definitivo volo.
La regina che difende la democrazia dalle trame ordite dai “cattivi” è ancora una volta l’abbagliante e intelligente Natalie.
Continua l’avventura del garbato e fascinoso attore inglese nelle vesti che furono di Sir Alec Guinness.
Non brilla per originalità, ma appassionata.
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