Giordania, oggi. Dopo la morte improvvisa del marito, la trentenne Nawal deve proteggere sua figlia e la sua casa da una società in cui una donna può ereditare solo se ha un figlio maschio.
La semplicità è il marchio di eccellenza del film, appreso da antichissime tradizioni letterarie di cui Al Rasheed fa tesoro in un mondo, quello del cinema, sempre più incline alla magniloquenza e alla spettacolarità, alle contorsioni argomentative e all'oscurità comunicativa.
Il film descrive molto bene la (tragica) condizione delle donne in un paese arabo "evoluto" come la Giordania... il finale ti lascia senza parole. Molto brava la protagonista Mouna Hawa.
Nawal (Mouna Hawa) domina la scena per tutto il film, giovane astro luminoso al centro di una fitta trama di figure minori, donne e uomini di raggelata mediocrità, tutti, volontariamente o meno, tesi a toglierle qualcosa, a spingerla in un angolo, a fare della sua vita una dolorosa strada in salita.
Nawal non cede, è una piccola donna ordinaria, nulla in lei sa di protagonismo,… leggi tutto
Nawal (Mouna Hawa) domina la scena per tutto il film, giovane astro luminoso al centro di una fitta trama di figure minori, donne e uomini di raggelata mediocrità, tutti, volontariamente o meno, tesi a toglierle qualcosa, a spingerla in un angolo, a fare della sua vita una dolorosa strada in salita.
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Commenti (2) vedi tutti
La semplicità è il marchio di eccellenza del film, appreso da antichissime tradizioni letterarie di cui Al Rasheed fa tesoro in un mondo, quello del cinema, sempre più incline alla magniloquenza e alla spettacolarità, alle contorsioni argomentative e all'oscurità comunicativa.
leggi la recensione completa di yumeIl film descrive molto bene la (tragica) condizione delle donne in un paese arabo "evoluto" come la Giordania... il finale ti lascia senza parole. Molto brava la protagonista Mouna Hawa.
commento di LordClam