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Un Prince

Regia di Pierre Creton vedi scheda film

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La recensione su Un Prince

di alan smithee
8 stelle

locandina

Un Prince (2023): locandina

CINEMA OLTRECONFINE

Il sedicenne Pierre-Joseph ha sempre avuto il pallino per il giardinaggio e la cura delle piante.

A quella giovane età decide di iscriversi ad un centro di formazione che lo indirizza presso il parco gestito dalla direttrice Françoise Brown, che gli presenta, lo stesso primo giorno dell’assunzione, l’insegnante di botanica Alberto.

I due, oltre alla passione per la natura e la coltivazione e l’architettura dei giardini, sono uniti da  un’ attrazione fisica potente che rende il rapporto padrone-dipendente ancora più galvanizzante come in un gioco di ruolo.

scena

Un Prince (2023): scena

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Un Prince (2023): scena

Dopo anni, il figlio adottivo della direttrice, Kutta, di origine indiana, arriva finalmente alla villa e può conoscere anche lui sia Alberto che Pierre-Joseph.

Da padrone della villa e del parco annesso, anche il giovane figlio della proprietaria sembra disposto alla tentazione di voler esercitare questa sua posizione per qualcosa di più di un semplice rapporto professionale e di dipendenza.

Al Festival di Cannes edizione 2023, le passioni proibitissime che segnano un rapporto di lavoro e di ruolo tra uomini maturi e ragazzi, hanno trasformato il notevole e coraggioso A Prince di Pierre Creton, nel film-scandalo della rassegna. In realtà la pellicola, una storia semi-autobiografica accolta con entusiasmo alla Quinzaine des Cinéastes, (vincitrice del Premio SACD) si rivela un film sincero e quasi garbato nel raccontare un’ intimità professionale e sessuale davvero potenti e perfettamente condivise.

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Un Prince (2023): scena

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Un Prince (2023): scena

Il regista Pierre Creton racconta, attraverso una commistione originale di fiction e documentario ed un io narrante sempre pronto a supplire la scena, una storia di apprendistato che contiene molti particolari autobiografici.

L’intimità del racconto e la consapevole sincerità con cui viene dettagliato ogni risvolto di rapporto tra due (e più) uomini di età disparate, si risolve in una schiettezza quasi serafica in cui l’io narrante descrive nell’intimo quello che l’immagine, pur senza alcune remore o veli di falso pudore di comodo, solo accenna, fino ad un finale ove la fantasia sessuale sempre più sviluppata, e l’intreccio carnale hanno la meglio sulla razionalità.

Ma anche in questo caso, il rapporto si consuma in perfetta sintonia con un contorno paesaggistico naturale sontuoso e solenne che, in qualche modo, finisce per fare da garante ad un rapporto che, nonostante l’aria di scandalo, appare quasi garbato.

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