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Il libro delle soluzioni

Regia di Michel Gondry vedi scheda film

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La recensione su Il libro delle soluzioni

di IlGranCinematografo
8 stelle

Un “Effetto notte” nevrotico in senso comico e insieme tragico, dove il cinema è un baratro e una boa di salvataggio allo stesso tempo.

 

Un regista in profonda crisi (a causa di sindrome bipolare o di un semplice bisogno – narcisistico eppure umano, ma comunque inappagabile – di comprensione?), che non riesce (e neanche ci prova...) a gestire se stesso, che lascia ronzare le sue idee deliranti come fossero mosche (di cui le inquadrature, in effetti, sono zeppe), che tiene in ostaggio la sua troupe (come Nanni Moretti ne Il sol dell'avvenire) e che scappa atterrito per sfuggire alla tortura più dolorosa: dover vedere ciò che ha girato (e che cosa gli accadrà quando lo farà?)... Michel Gondry si ripresenta sul grande schermo (all'interno della Quinzaine des Cinéastes a Cannes) dopo uno stop di parecchi anni dovuto a una depressione che è cristallinamente sublimata dal regista in un suo stralunato  dove si incontrano e si sovrappongono i tasselli del suo intero immaginario, da L'arte del sogno a Be Kind Rewind – Gli acchiappafilm, includendo pure la sua carriera nel videoclip. In un'epoca storica in cui tutti i cineasti più illustri si raccontano nell'intimo, tra bilanci esistenziali e amarcord in vena di nostalgia (da Steven Spielberg in The Fabelmans a James Gray con Armageddon Time – Il tempo dell'apocalisse, da Kenneth Branagh in Belfast a Pedro Almodóvar in Dolor y gloria), Gondry si fa guidare da un'autoironia che è smitizzante ed avveduta e che diventa il propellente di un Effetto notte nevrotico in senso comico e insieme tragico, dove il cinema è un baratro e una boa di salvataggio allo stesso tempo: poter osservare il mondo con nitidezza soltanto dal buco di una foglia (che è quello che vediamo fare al protagonista in una scena-fulcro) sarà anche meraviglioso, ma è senza dubbio frustrante (sia per lui che per amici e famigliari che lo circondano, che più che supportarlo si rassegnano a sopportarlo...). Le tipiche invenzioni surreali di Gondry (tra le tante: un cartoon con una volpe che utilizza le orecchie come forbici, un camion rifunzionalizzato a saletta di montaggio) si sprecano. Eccezionale la prova attoriale di Pierre Niney. Gustosa apparizione di Sting nei panni di se stesso.

Colonna sonora di Étienne Charry.

Voto: 8 — Film OTTIMO

VISTO al CINEMA

 

Pierre Niney

Il libro delle soluzioni (2023): Pierre Niney

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