Regia di Claudio Bonivento vedi scheda film
A seguito dell'attentato di Capaci, che costò la vita al giudice Falcone e ad altre persone, viene formato un nucleo di forze dell'ordine specializzato nelle indagini antimafia. Non passa molto tempo prima che venga assassinato barbaramente anche un altro giudice, Borsellino. Ma le indagini cominciano pian piano a dare i loro frutti.
Dopo una quindicina di anni in veste di produttore, Claudio Bonivento rinnova il suo ruolo nel cinema come regista; siamo alla fine degli anni Novanta. Gira un paio di pellicole per il grande schermo, una mini-serie tv e infine con questo L'attentatuni - Il grande attentato trova la sua definitiva dimensione: la fiction per la televisione. Più in particolare: la fiction con riferimenti di vasta presa sociale e una buona dose di impegno civile; i fatti di mafia dell'estate 1992 verranno presi ancora in considerazione nel 2012, nel successivo Vi perdono ma inginocchiatevi. L'attentatuni è un film diviso in due parti da circa cento minuti ciascuna, appositamente per la trasmissione in prima serata suddivisa in due puntate; nel cast brillano nomi di discreta popolarità per il piccolo schermo (Veronica Pivetti, Massimo Popolizio, Claudio Amendola), più qualche volto immancabilmente abbinato al film ambientato in Sicilia (Tony Sperandeo, Luigi Maria Burruano). La sceneggiatura di Jim Carrington e Andrea Purgatori prende spunto dal libro L'attentatuni di Gaetano Savatteri e Giovanni Bianconi; nonostante la serietà degli argomenti tirati in ballo non venga mai compromessa, è evidente la volontà di aumentare qua e là la spettacolarità della trama, di cercare un tocco di patetico che vada incontro alle esigenze del pubblico domestico. In veste di produttrice qui c'è Edwige Fenech. 4/10.
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