Regia di Steve McQueen (I) vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 19 - GRAND PUBLIC/ALICE NELLA CITTÀ
Nel 1940, durante la fase di massima espansione bellicosa delle truppe naziste in Europa, la capitale londinese visse drammatici giorni di bombardamenti che rasero al suolo interi quartieri e provocarono migliaia di morti tra la cittadinanza, impossibilitata nella sua totalità a rifugiarsi nei bunker predisposti, e costretta pertanto a trovare riparo nei bassifondi metropolitani, qualora questi non venissero sprovvedutamente sbarrati da una gestione burocratica e senza pietà rispetto alle gravi circostanze in corso.
In questo drammatica contesto, la cantante londinese Rita, ragazza madre di un bel bimbo di razza meticcia di nome George avuto da un soldato dato per disperso, decide a malincuore di inviare il bimbo in campagna con una organizzazione umanitaria, per allontanarlo dal pericolo dei cosiddetti "blitz", ovvero gli accennati bombardamenti a tappeto.
Ma il ragazzino, intrapredente e scaltro, decide di fuggire a metà viaggio e si mette in cammino per ritrovare mamma e nonno. Innescando così facendo una reazione a catena tra la madre, che lo cerca disperatamente, e la gente brava e meno brava che il piccolo ha occasione di incontrare durante il suo travagliato tragitto di rientro.
Dopo Occupied City, documentario in cui Steve McQueen ci raccontava particolari poco noti della occupazione nazista dell'Olanda, ora è la volta di Londra nel periodo in cui il Regno Unito visse sulla propria pelle i devasto della sanguinosa guerra in corso.
McQueen racconta la sua drammatica storia con la nota verve narrativa che lo ha quasi sempre distinto, focalizzandosi in particolare sulla capacità indomita del popolo inglese di resistere ad oltranza ad un attacco devastante, rappresentando il bravo ragazzino una figura innocente e proprio anche per questo spericolata e vitale che azzarda una corsa ad ostacoli tra bombardamenti ed approfittatori biechi - ma anche qualche rara figura angelica, come il soldato di colore che fa da guida al bimbo nella prima parte del suo viaggio di ritorno - per ritrovare il fulcro dei propri affetti.
Ottima la prova di Saoirse Ronan, nei panni della bionda madre Rita, e straordinario Elliott Heffernan, il bimbo scelto in maniera encomiabile per interpreta il coraggioso piccolo protagonista George.
Il film è nobilitato da grandi e spettacolari scene di distruzione riprese dall'alto, nonché vedute dei quartieri rasi al suolo dall'efficace sviluppo drammatico, nonché realistico e di gran presa emotiva, così come perfetto appare il commento musicale a cura del grande Hans Zimmer.
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