Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Herzog esordisce così, con una storia di follia ed angoscia, di incomunicabilità e disagio, tutti temi cari al regista e che verranno sviluppati più dettagliatamente in seguito, da Anche i nani... a Kaspar Hauser, dal furente Aguirre (il cui delirio è il medesimo di quello del finale di Segni di vita) allo stolido ma ingenuo Stroszek della ballata omonima - il cui nome è lo stesso del protagonista di questo film, del resto. E' un lavoro ben fatto, forse un po' lento ma che sa cogliere con cura i particolari della noiosa ed ansiogena vita rurale cui sono obbligati i protagonisti. E con una morale pessimista di fondo.
Durante la seconda guerra mondiale tre soldati tedeschi feriti vengono messi a riposo in un paesino greco, dove hanno incarichi di minima importanza, fra cui custodire un arsenale. Stroszek, uno dei tre, non sopportando l'apatia e l'inutilità di quella vita, impazzisce e decide di far esplodere l'arsenale; l'esercito con un blitz lo cattura.
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