Regia di Frank Kramer (Gianfranco Parolini) vedi scheda film
Un irlandese suonato già carico d'oro sfrutta l'ingenuità dei suoi concittadini per arricchirsi ulteriormente. Per sua sfortuna però inciampa in Sabata e nei suoi pittoreschi alleati, tra cui si distingue un mellifluo e infido bellimbusto. La trama è poco più che un canovaccio, una catena di agguati, duelli, sparatorie, tenuta insieme dall'inesauribile inventiva di Parolini. Fin dalla prima sequenza emerge il tema del circo che ben riassume la cifra stilistica del regista ironica e funambolesca. Con grande libertà e divertimento il regista firma ogni sequenza con una trovata bizzarra, una gag, una particolare inquadratura e se non tutto è irresistibile ce n'è abbastanza per trascorrere novanta minuti in allegria. È da notare che Parolini doveva anche essere un buon direttore d'attori perché, se anche nei ruoli minori tutti svolgono egregiamente il loro compito, Lee Van Cleef, col suo ghigno gaglioffo, è utilizzato al meglio e Giampiero Albertini nel ruolo dell'irlandese è un cattivo di tutto riguardo.
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