Mentre festeggia i suoi nove anni, Camille mostra ai genitori le immagini girate con la videocamera che lo zio Serge gli aveva regalato l'anno prima: un gatto, una finestra, alcune conchiglie, un viso femminile lievemente velato... Più tardi, al parco, sua madre Ariane lo trova stranamente turbato: ora dice di voler far ritorno alla sua "vera casa", dalla sua "vera mamma"...
Note
Dopo essersi cimentato con Proust, Ruiz adatta (con François Dumas) un altro romanzo del primo Novecento, quello omonimo di Massimo Bontempelli: il tema, caro al regista cileno, dello sdoppiamento d'identità trova uno sviluppo affascinante, sorretto da un cast di gran classe.
Un film che come ogni film di Ruiz è raffinato, originale e impegnativo. Ma nonostante le 2 brave attrice e la tensione il film non coinvolge più di tanto e lascia abbastanza indifferenti. Bello il colpo di scena finale. Comunque un qualsiasi film con la sempre più grande Isabelle Huppert merita sempre di essere visto. Voto: 6. leggi tutto
Un'altra perla da parte del grande Ruiz, per il suo abituale interrogativo sul "pilota del gioco", nel grande dubbio che unifica metafisico e quotidiano, qui più che mai. La stessa risoluzione del motivo (ideale per evitare un'ambiguità finale troppo "clichè") porta una chiarezza solo superficiale: e l'uso della telecamera - "l'occhio" - è un'altra trovata di genio. L'atmofera, di cui Ruiz… leggi tutto
Un'altra perla da parte del grande Ruiz, per il suo abituale interrogativo sul "pilota del gioco", nel grande dubbio che unifica metafisico e quotidiano, qui più che mai. La stessa risoluzione del motivo (ideale per evitare un'ambiguità finale troppo "clichè") porta una chiarezza solo superficiale: e l'uso della telecamera - "l'occhio" - è un'altra trovata di genio. L'atmofera, di cui Ruiz…
Ogni volta, ogni inizio ed in ogni momento ci si può perdere in un universo immaginifico: il film chiede allo spettatore di non entrare, di non immedesimarsi, di non farne parte; lo costringe a cercare un varco e ne…
Isabelle Huppert a Venezia 62, insieme a Patrice Chereau, con cui lavora per la prima volta. Un film che è da inserire subito nella lista delle cose da vedere. E poi Park, Herzog, il Garrel di tre ore sul sessantotto…
Un film che come ogni film di Ruiz è raffinato, originale e impegnativo. Ma nonostante le 2 brave attrice e la tensione il film non coinvolge più di tanto e lascia abbastanza indifferenti. Bello il colpo di scena finale. Comunque un qualsiasi film con la sempre più grande Isabelle Huppert merita sempre di essere visto. Voto: 6.
Lo sdoppiamento è acro a questo regista, che adopera atmosfere rarefatte ed intepretazioni scostanti incomunicabili, qui riesce a centrare meglio la sua teoria cinematografica, grazie anche agli interpreti con una sempre più speciale Huppert
è assurdo marciare per la pace, è vero!.... è assurdo marciare per chiedere una cosa che già si ha. domenica 12 ottobre marcia della pace perugia assisi. c'erano un sacco di telecamere, di tv, di persone con in…
Anche se in ritardo,
tantissimi auguri alla signora del Genio,
a Isabelle Huppert, donna di grande talento, di grandi gusti, di grande classe.
I gatti non si fanno dominare.
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