Regia di Pasquale Marrazzo vedi scheda film
Seconda opera di Pasquale Marrazzo, dopo “Malemare” (che quattro anni fa sorprese i critici alla Mostra di Venezia), “Asuddelsole” (titolo, in verità, che risulta un po’ criptico dopo la visione) ha il pregio di muoversi in una Milano inedita, poco filmata. Siamo nel quartiere dell’Isola, nella zona della Stazione Garibaldi. I personaggi sono giovani alla ricerca di una identità, di un sogno, di una speranza, di un senso a cui aggrapparsi. Gianni vorrebbe tirar fuori dall’istituto in cui è ricoverato, il fratello gemello down. Betty ha un rapporto altamente conflittuale con la madre. E quest’ultima, in strenua lotta contro il tempo che passa, si affida a un uomo che pare amarla e che invece la tradirà proprio con Betty. La regia ha le idee chiare, e il montaggio gioca le sue carte migliori con le ellissi. Ciò che lascia perplessi è la sceneggiatura, incapace di dare il giusto spessore ai personaggi, e non di rado dai dialoghi scolpiti nei luoghi comuni. Intensi e funzionali i giovani Brignola e D’Arco, che si muovono bene nei vuoti che li circondano.
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