Regia di Frank Darabont vedi scheda film
Los Angeles, anni '50. Peter, un giovane sceneggiatore accusato di simpatie comuniste, dopo un incidente automobilistico (che ha fatto finire lui e la sua bella autovettura in un fiume) si risveglia senza memoria a parecchi chilometri di distanza e sulla spiaggia di una ridente cittadina della Costa Californiana, Lawson. I cittadini, vedendolo,...
Frank Darabont, dopo due trasposizioni cinematografiche particolari da romanzi di Stephen King (LE ALI DELLA LIBERTA' e IL MIGLIO VERDE), gira questo film "a la Stephen King" (non è tratto da un suo romanzo ma ricorda tanto lo stile dei suoi racconti. E Lawson è identica a Castle Rock, c'è pure il Faro della sigla "entertainment") e conclude così una sorta di trilogia drammatico nostalgica dove utilizza la malinconia (e stavolta anche toni da commedia e la favola) per raccontare l'orrore nascosto nella coscienza americana ed insieme realizza una sorta di personale NUOVO CINEMA PARADISO.
Una bellissima colonna sonora jazz, una colorata fotografia costruita, in alcuni tratti, con l'effetto figurina (una sorta di stereoscopia 3D visibile ad occhio nudo grazie alla sovrapposizione di più immagini) tipico di certo cinema anni '50 (moltissimo utilizzato da Alfred Hitchcock), una buona ricostruzione d'epoca, qualche difetto narrativo e lungaggine (comunque, se vi sembra troppo lungo, sappiate che è stato accorciato di circa 20 minuti, sarebbe dovuto durare circa 3 ore, in alcune edizioni del dvd le scene tagliate sono tra gli extra), un bell'impegno politico, uno sviscerato amore citazioniostico per il cinema (il Moloch di CABIRIA, l'idolo d'oro de I PREDATORI DELL'ARCA PERDUTA, LO SCEICCO BIANCO, ULTIMATUM ALLA TERRA, etc...), una morale sui veri valori, una metafora sul cinema dove non si muore ma si rivive (come, ma narrativamente migliore, in PULP FICTION) e si può assumere anche identità altrui (se il cuore è lo stesso!), romanticismo, malinconia e mistero sono gli ingredienti di una gustosa favola horror vacui.
Tra i migliori film interpretati da "Faccia di Gomma" Jim Carrie che rivela inaspettate doti di attore drammatico (le vedremo ancora meglio in NUMBER 23). Tra gli altri interpreti segnaliamo una deliziosa Laurie Holden, un tenero (e sempre grandissimo!) Martin Landau e uno spassosissimo cameo di Bruce Campbell che trasforma il suo Ash in una sorta di Indiana Jones. Girato a Ferndale, California, Usa (info a cura del Dizionario del Turismo Cinematografico). Poco visto ma consigliato!
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