Regia di Po-Chih Leong vedi scheda film
FEFF-25 - RETROSPETTIVA PO-CHIH LEONG
"Camping horror"
Un professore di nome Cheung accompagna alcuni tra i suoi studenti più meritevoli ad una gita di due giorni presso un'isola sperduta sul mare antistante Hong Kong, che ritiene disabitata.
In realtà i vacanzieri scoprono che sul posto vivono tre fratelli, tutti un po' strani e bizzarri, che gestiscono un fatiscente negozio di commestibili ereditato dalla madre, una matta morta di recente, che ha obbligato i figli a catturare una giovane migrante cinese per darla in sposa al più giovane e squilibrato dei tre, in modo da perpetrate la genealogia familiare.
Tuttavia la ragazza è stata ripudiata in quanto non più vergine, e per questo segregata in una grotta in condizioni da schiava.
Pertanto la fissazione a riprodursi dei tre folli, si riversa sulle belle studentesse del gruppo appena giunto sull'isola, creando una situazione di teso conflitto che sfocia in una vera e propria lotta alla sopravvivenza.
Nel film difficile da reperire del regista inglese ma di origine cantonese Po-Chih Leong, predomina lo scontro tra opposti: folli contro sani di mente, selvaggi contro civilizzati, carnefici contro vittime.
Non che tutto il male si trovi da una sola parte, ma certo l'isolamento e la mancanza di confronto sociale e caratteriale genera squilibri e reazioni spropositate da parte di chi si sente minacciato ed obbligato a salvaguardarsi.
Il film, che parte come una commedia sadica dai contorni etico-sociali, sfocia presto in una sorta di horror che può ricordare situazioni al limite in stile "Un tranquillo weekend di paura" di Boorman, o un horror puro in stile "Le colline hanno gli occhi" di Craven.
Anche in The Island il protagonista, ovvero l'ingenuo professore, dovrà mettersi alla prova in situazioni in cui l'uomo sarà indotto a reagire in modo ben diverso dalle proprie attitudini comunemente note, nella situazione tipica delle imprese straordinarie che l'urgenza rende possibili anche quando non parrebbe logico ritenerle a portata del proprio esecutore.
Il film, vera chicca poco nota, anzi quasi dimenticata, torna in sala grazie ad una mini retrospettiva che il Far East Festival dedica al regista Po-Chih Leong.
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