Regia di Gérard Krawczyk vedi scheda film
Quando Luc Besson ha idee malsane e non ci vuole mettere totalmente la faccia, ecco che arriva il regista feticcio di turno a parargli le chiappe. Gérard Krawczyk si mette al volante di Wasabi dopo aver diretto l'ammazzanoia Taxxi 2 e diciamo che anche qui lo spirito è il medesimo: qualche inseguimento, sparatorie, una cazzata qui, una là e l'ora e mezza di intrattenimento la si porta a casa. Qualche controcampo poteva essere fatto meglio e magari un paio di montaggi meno ipercinetici sarebbero stati apprezzati, ma non riesco a essere eccessivamente severo con un film che si guarda sempre volentieri e che mantiene una sua dignità.
Jean Reno è un poliziotto non ortodosso, dai metodi piuttosto violenti, ancora intrappolato in una storia d'amore finita 19 anni prima. Scopre di avere una figlia in Giappone, si ritrova con 200.000.000 di dollari in banca e con un suo vecchio collega un po' rincoglionito a fargli da spalla. Niente approfondimenti, niente analisi antropologiche, ma solo azione e umorismo. Michel Muller funziona benissimo come comic relief, Ryoko Hirosue chiama schiaffi dalla prima scena ma fa la sua figura e in generale le trovate comiche sono fruttuose. Un film onesto, che niente richiede e niente intende dare. In questo senso è riuscito e godibile.
-Hai ancora qualche collega dei vecchi tempi?
-A parte quelli che sono morti, gli altri sono tutti vivi.
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