Regia di Monia Chokri vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 76: UN CERTAIN REGARD/ CINEMA OLTRECONFINE
Il tranquillo, ormai apatico tran tran coniugale che unisce da dieci anni la procace professoressa di filosofia Sophie e il borghese Xavier, viene scossa nel momento in cui i due decidono di acquistare uno chalet di montagna e la donna incarica un affascinante falegname di nome Sylvain, di sistemarle la nuova abitazione.
È da quel momento che gli ardori della donna tornano a farsi vivi, impellenti, al punto da indurla dapprima a giostrarsi in una storia clandestina, per poi comprendere che non è più possibile vivere di menzogne, nei confronti degli altri e di se stessa.
L'attrice Monia Chokri, qui alla sua terza regia, ci racconta benissimo una dinamica che, a prima vista, potrebbe apparire qualunque o addirittura banale, ma che, al contrario, riesce a catapultare lo spettatore addentro ad un sentimento di coppia che definire epidermico è ancora quasi sminuente.
Ottimi gli attori coinvolti, in particolare i due protagonisti, che riescono a tradurre in sensualità schietta l'attrazione che devasta i due nuovi amanti, e si traduce in una relazione amorosa che pare vissuta integralmente dagli stessi due attori coinvolti.
I loro nomi? Magalie Lépine Blondeau e Pierre-Yves Cardinal, mentre la regista si ritaglia un gustoso ruolo di amica del cuore della brava protagonista.
Il film, presentato con successo al Certain Regard di Cannes 76, funziona, appassiona, e racconta la storia di una passione che si rivela convincente, credibile con l'erotismo realistico e per nulla patinato che la affiatata coppia riesce a comunicare, e anche piacevole a vedersi grazie ad un buon ritmo di racconto, e ad una sagace ironia di fondo nella definizione delle sfaccettature di ogni personaggio coinvolto.
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