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The Animal Kingdom

Regia di Thomas Cailley vedi scheda film

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La recensione su The Animal Kingdom

di tobanis
9 stelle

Non so se piace o piacerà a tutti, per me uno dei migliori film visti ultimamente. WOW.

Wow che bel film. A vedere il voto del pubblico (bellino, nulla più) è piaciuto così tanto solo a me. A vedere alcuni critici, invece, sono in buona compagnia. Cenni alla trama: alcune persone mutano. Non si sa perché, sarà una malattia, sarà un virus, sarà la normali evoluzione che ha fatto uno scatto, ma un po’ dappertutto alcune persone si stanno trasformando in animali, o uomini-animali (donne – animali, bambini – animali, e così via) Il protagonista (Roman Duris, attore francese visto spesso, qua, strepitoso) è un cuoco, suo figlio (Paul Kircher, per me sconosciuto, ma figlio di Irene Jacob, per quello forse è bello e bravo, qua è sensazionale e già pare destinato a carriera strepitosa) va al liceo, la madre, ahiloro, è in trasformazione, fatica a riconoscerli, a relazionarsi con loro, pare che pure abbia aggredito il marito, ora è in un centro per “guarirla”, ma la scienza medica è in realtà completamente impotente. Per starle vicino, i due si trasferiscono di città, finiscono in un paesino, il ragazzo va a scuola e il padre trova facilmente lavoro. Già così il film ha avuto dei gran momenti, anche perché diretto da dio da un francese, Cailley, che ora mi segno, perché qua è un grande regista; ok, già il film andava bene, ma la vicenda principale sarà SPOILER               la trasformazione del figlio. Il film si avvale di una sceneggiatura perfetta, per tempi, logica, credibilità, ha grandi immagini, grandi musiche, insomma mi è piaciuto un casino, tanto che, anche se il suo voto dovrebbe essere un 8, forse anche un 8,5, io sarei infine per il 9, che cavolo.

Bello bello, un po’ un thriller, a volte un horror, a volte se vogliamo fantascienza, ma fantascienza adulta, no spade laser (sorry) o alieni inutilmente cattivi (sorry 2). Qua si esplorano tantissimi temi, alcuni ovvi (la paura del diverso, il processo di crescita, la paura per il processo di crescita, il rapporto padre figlio, i rapporti familiari, l’adolescenza, etc…) ma ciò che conta è il MODO con cui vengono affrontati: sono ca***i, paiono dire i protagonisti, ma non mollano, e anzi, vediamo che si può fare, pare ancora dicano. Ce ne sarebbe tanto da parlare, per uno dei film più belli che ho visto ultimamente, direi però che forse non è un film per tutti, ma, mai come questa volta, di ciò me ne sbatto le balle.

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