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Perfect Days

Regia di Wim Wenders vedi scheda film

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La recensione su Perfect Days

di port cros
7 stelle

Voto: 7,3333 su 10

76° FESTIVAL DI CANNES 2023 – IN CONCORSO

 

A Tokyo un timido addetto alle pulizie passa le sue giornate in maniera ripetitiva da casa al lavoro, ascoltando nella sua macchinetta musicassette di rock anni Settanta, poi sul lavoro a pulire le avveniristiche toilette pubbliche della capitale giapponese, poi di ritorno passando in un giardino dove scatta agli alberi fotografie alla vecchia maniera col rullino  da sviluppare, alla biblioteca, ad un bagno pubblico, ad un ristorante la cui gentile proprietaria canta “The House of the Rising Sun” in giapponese. I suoi percorsi abitudinari si muovono sempre tra luoghi noti ed avvengono all'ombra dell'onnipresente grattacielo Skytree che si staglia nel cielo.

 

Le giornate del protagonista si svolgono all’inizio nel totale silenzio. La prima parte del film ci mostra la routine quotidiana dell'uomo senza alcuna interazione, poi nella seconda parte alcuni personaggi gli si rivolgono senza ottenere risposte verbali. Solo nell'ultima parte l'uomo, che ormai credevamo muto, viene mosso alla parola dall’arrivo improvviso della nipote: il nome della ragazza, Niko, è la prima parola che gli sentiamo pronunciare.

 

Il suo vivere una vita semplice e quasi al di fuori dal tempo rimanendo legato alla tecnologia di decenni passati, il suo carattere mite e gentile, il suo amore per la cultura, la sua capacità di comprendere la sofferenza altrui come nell'ultimo incontro con l'uomo malato, il legame forte e tenero con la nipote rendono il protagonista, interpretato da Koji Yakusho, un carattere di commovente tenerezza a cui è facile affezionarsi. Wim Wenders , fatta la scelta inusuale per un regista europeo di girare un film al 100% giapponese, centra la macchina da presa su di lui, accompagnandolo discretamente con uno stile lirico che ricorda proprio il cinema nipponico.

 

Voto: 7,3333 su 10

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