Hirayama lavora come uomo delle pulizie nei bagni pubblici di Tokyo. Sembra contento della sua vita semplice. Segue una quotidianità strutturata e dedica il suo tempo libero all'amore per la musica e i libri. Hirayama ha anche una passione per gli alberi e, appena può, si prende del tempo per fotografarli. A poco a poco, alcuni frammenti del suo passato vengono gradualmente rivelati attraverso una serie di incontri inaspettati.
Storia di un uomo più che normale, anonimo, che tuttavia riesce a trovare la felicità in piccoli e ripetitivi gesti quotidiani e nel compiere semplici e disinteressati atti di gentilezza. Delicato e rasserenante.
Uno dei migliori film di Wenders. Una memorabile, emozionante esperienza cinematografica sull’accettazione della vita e del nuovo che si può trovare anche nella solita routine quotidiana. Opera minimalista e asciutta, empatica e intensa, tocca l’essenza con dolcezza, pochissimi dialoghi e un’elegante messinscena. Bravissimo l’attore. Pura poesia.
Tutto si muove intorno a un mondo non connesso rispetto ad altri connessi,un mondo fatto di piccole cose ma che per il personaggio assumono una singolarità straordianaria, che siano gli alberi, i libri, la pioggia, le musicassette, le piante e le altre persone.In questo mondo si avverte una patina di malinconia come nella canzome omonima di Reed.
Un gran lavoro che mi mancava da tempo girato da Wim Wenders,come mi mancano i cessi pubblici (qua non ci sono piu...o quasi)
....i bagni pubblici (ma ci sono ancora???...e un grande protagonista giusto vincitore a Cannes.Insomma per me imperdibile.
Apprezzabile per la regia, la fotografia, la colonna sonora e la bravura del protagonista, soprattutto nell'ultima scena, ma il film in se mi ha abbastanza annoiata. Non mi ha coinvolta e la.. presunta.. poesia insita nella ripetitività della vita quotidiana non l'ho percepita. Comunque sufficiente. 3 stelle
Come al solito quando un film è diretto da mostri sacri del cinema si fanno solo recensioni positive e quasi nessuno si spreca in giudizi negativi. Dialoghi inesistenti, azioni ripetute all'infinito e una lentezza infinita fino all'esasperazione tutto per capire la personalità di un lavacessi. Ma per piacere ......
Film che capovolge il teorema cinematografico contemporaneo, improntandosi alla lentezza e alla pacatezza. Non è però tutto oro ciò che riluce: l'approccio semi-documentaristico non permette il coinvolgimento dello spettatore, e il protagonista finisce per essere osservato "da fuori", ma non "sentito".
Un film in cui il messaggio di fondo è purtroppo sbagliato. La tristezza, la disperazione (ovviamente nascosta dietro una routine di una semplicità apparentemente serena) e la solitudine non sono cose che si possono accettare solo perchè in fondo tutto può essere vissuto con piccoli momenti (illusori) di felicità. E' una lezione sbagliata
Wim Wenders riesce ottimamente a trasportare lo spettatore nell'ordinarietà di una vita comune, quella del pulitore di bagni pubblici Hirayama, che proprio nel suo semplice affacciarsi ogni giorno alla vita mostra una straordinarietà data dalla mancanza di tutti quegli orpelli che spesso, più che riempire la vita, finiscono solo per appesantirla
ecco il link al sito dove pubblico le mie canzoni e trovate questa per Perfect days adesso è adesso
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=67649
Un delizioso acquarello tratteggiato in chiaroscuro tra realtà e sogno che affronta con raffinatezza e profondità grandi temi dell'esistenza: il rapporto dell'uomo con la natura, il senso della libertà, la complessità dei rapporti familiari tra ferite del passato e incertezza del futuro, in un presente denso di pensiero e di emozioni contrastanti.
semplicemente meraviglioso e ....viceversa, dalla prima nota dei "the animals" all'ultimo sguardo denso di commozione e di felicità mostrato a fine film.
Film delicato e poetico, apparentemente monotono ma che rivela tutta la profondità del suo messaggio, se solo lo si guarda con occhio attento e curioso.
È il bel film poetico, serena riflessione sul senso della vita, che Wim Wenders presentò a Cannes nel 2023 e che valse al suo eccezionale interprete – e coproduttore – la Palma come miglior attore protagonista.
Un film che condensa tutto il cinema di Wenders, dall'amore incondizionato per Ozu alla fede nel potere dello sguardo di inventare la realtà. Questa volta, però, l'elogio della semplicità e della bellezza delle piccole cose potrebbe sollevare, a mio avviso, qualche interrogativo morale in più rispetto al passato.
Un film semplice proprio come il suo protagonista il quale riesce, solo con i piccoli gesti della quotidianità intervallati da musica in cassetta e libri tascabili,a farci innamorare della vita.
-Voto personale 8½
Wim Wenders racconta in ‘Perfect Days’ una vita ordinata a Tokyo. E ben ci riesce grazie a poesia e interpretazione dell’ iconico e sostanzioso Kôji Yakusho. Lo spettatore ipnotizzato dalla ritualità rimane come risucchiato nella vita tranquilla del protagonista, nella sua capacità di cura, nella sensibilità di lavoro, cultura e fotografia.
Hopperiana elegia del quotidiano, aperta e chiusa da due omaggi a Tsai Ming-liang (Rizi e Vive l'amour), girata come un documentario sull'ikigai di un taciturno ma dignitoso addetto alle pulizie dei bagni pubblici, avido di letture, ascoltatore di canzoni anni '60, '70 e '80 incise su musicassette, un po’ Charlot, molto simile a Chishu Ryu.
Perfect Days segna il ritorno al cinema di Wim Wenders dopo quasi 5 anni. Non so se anche in questo caso valga la regola secondo la quale il tempo tenda ad affievolire la creatività dei grandi artisti e di sicuro questo lavoro, la cui sceneggiatura è stata scritta a 4 mani con Takuma Takasaki, qualche dubbio lo pone, anche se la sensazione è che Wenders, abbandonando alcune… leggi tutto
La leggenda vuole che anche a Matteo Garrone venne richiesta, inizialmente, un sorta di indagine/documentario sui bagni pubblici dei sobborghi vesuviani Il docufilm evolse poi come Gomorra.
A Wenders fu commissionata una cosa simile per propagandare i nuovi bagni pubblici di Tokyo, installazioni avveniristiche ad altissimo tasso di design. Ne è venuto fuori Perfect days. … leggi tutto
Al primo baluginio del cielo sopra Tokyo (una vecchia passione di Wenders: chi si ricorda di Tokyo-Ga?), come un rito laico comincia la liturgia quotidiana di Hirayama, solitario uomo delle pulizie degli avveniristici bagni pubblici della città: le abluzioni mattutine, una spruzzata alle piantine raccolte nei parchi, qualcosa da bere al distributore automatico, e poi via sul furgone… leggi tutto
Devo ammettere che varie volte, mentre guardavo questo film, mi sono detto " voglio davvero continuare a vederlo?" o "ma la storia dov'è?", forse perché ormai troppo abituato, purtroppo, all' azione, la velocità e alla spettacolarità di molti film odierni. Eppure non ero annoiato, e qualcosa mi affascinava e mi convinceva a continuare.
Hirayama, un uomo solo di…
Film minimalista molto poetico in cui il protagonista Hirayama parla pochissimo ed ancor meno nelle situazioni che lo coinvolgono emotivamente . Un personaggio che sentiamo vicino sebbene non faccia nulla per accattivarsi la nostra simpatia. Ma a ben guardare è lui stesso una metafora del cinema e dell' "analogico" in generale: legge in cartaceo, accumula fotografie sviluppate da rullino,…
Ooohh! (di stupore e meraviglia..) il magico paese del sol levante.. scommetto che per molti occidentali mangiatori di sushi lo è anche senza mai esserci vissuti. Wim Wenders in questo film sbaglia e nasconde ogni risposta in un unico e inutile ermetico concetto. Impone allo spettatore gli insegnamenti di tale filosofia "zen", la sua, come modello da cui trarne il giusto equilibrio…
C’è poco da dire: l’indicazione più chiara della crisi arriva forse dal fatto che il secondo classificato della settimana sia Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, un film uscito…
Hanno dello strabiliante gli incassi di Inside Out 2 che, praticamente da solo, ha portato in attivo i ricavi dell’anno corrente rispetto alla stagione passata. Con oltre 16 milioni totali su 570 sale alla prima…
Il protagonista vive a Tokyo e pulisce i cessi pubblici della città (che peraltro sono spesso architettonicamente sorprendenti). Detta così, che aggiungere? Lui si dedica a tale lavoro con cura maniacale, dedizione, pure passione, se vogliamo, dato che pare che alcuni attrezzi li faccia da sé; certamente con assoluta competenza, degna di un hotel a 5 stelle. E’ una…
Il taciturno Hirayama vive da solo in quel di Tokio, è un uomo metodico, e routinario. Si sveglia all’alba, mette via il tatami su cui riposa, si lava i denti, ritocca i baffi e innaffia le piantine, esce dalla sua minuscola abitazione, sorbisce un caffè in lattina prelevato da una macchinetta, guardando verso il cielo e ammirando il mondo circostante; inforca il…
Le utopiche promesse dei primi anni di Internet si sono deteriorate. Ma Filmtv, che in quegli anni già c'era, svetta ancora oggi come un'alternativa da… segue
Wim Wenders ha sempre amato il Giappone. Il suo cinema. Il regista Ozu.
Sulla societa' e la vita giapponese prova a dire la sua con questa pellicola - Perfect days - che racconta la vita semplice e umile di un addetto alle pulizie di bagni pubblici. Segue il bravissimo Koji Yakusho sin dal mattino che: si alza, annaffia le piante, beve un caffe', si reca a lavoro, ascolta musicassette, legge…
Un uomo sulla cinquantina, taciturno e solitario, fermo alla tecnologia degli anni '90, pulisce i bagni pubblici di Tokyo. Nella sua vita non succede mai niente, poi un giorno: sua nipote che non vede da anni si trasferisce a casa sua; il suo aiutante si licenzia; becca la donna che segretamente ama abbracciata a un altro. Fine del film.
Sì, l'idea è poetica, quasi sublime, ed…
Hirayama (Koji Yakusho) lavora come uomo delle pulizie ai bagni pubblici di Tokyo. Tutti i giorni gira con il suo furgoncino per diversi punti della città accompagnato dalle sue amate canzoni rock che ascolta in vecchie musicassette. Coltiva la passione per i libri e ama fotografare gli alberi, va spesso ai bagni pubblici a rigenerarsi, mangia sempre agli stessi posti dove le…
Una scommessa, quella di Wenders, non da poco: in tempi di consumismo esasperato, anche di rapporti e affetti, dedicare due ore di visione a un'opera con pochissimi dialoghi, lenta, ripetitiva, senza alcun colpo di scena o finale a sorpresa. Scommessa audace, ma... vincente?
Perfect Days ci riporta a un modo di vivere che i giovani e giovanissimi neppure conoscono: senza…
In una settimana in cui le cose vanno come devono andare - con Kung Fu Panda 4 che si impossessa della prima posizione, Dune: Parte due che tiene botta e si avvicina ai dieci milioni di euro, May December di Todd…
Nessun grande sconvolgimento per il box office della settimana che vede ancora dominare Dune: Parte due (il secondo capitolo della saga dovrebbe raggiungere i 10 milioni a breve) e La zona d’interesse…
Il film celebra la bellezza delle semplici gioie della vita, evidenziando il valore di interessi e passioni personali anche nelle situazioni più ordinarie. Hirayama trova rifugio nella musica, nei libri e nella fotografia, tuttavia, nonostante la sua apparente serenità, il passato inizia a farsi strada nella sua routine, portando con sé ombre e ricordi…
Hirayama è un sessantenne metodico, abitudinario, con poche, misurate emozioni come il Bartebly di Melville (fotografare gli alberi con la sua macchina fotografica a rullini, passare il giorno festivo girando per Tokyo in bicicletta dopo un bagno rilassante ed un panino al solito, anonimo bar, leggere libri che gli raccontino delle emozioni altrui, quelle quasi del tutto assenti nella sua…
Perfect Days Germania/Giappone 2023 la trama: Hirayama conduce una vita tranquilla scandita da una routine adeguata al carattere del nostro personaggio. Ogni giorno si dedica con cura maniacale e passione alle attività della sua giornata ordinaria, dal lavoro che svolge con attenzione ed impegno. È addetto alle pulizie ed alla igiene dei bagni pubblici di Shibuya, ama…
Gli ingredienti per questo successo c’erano tutti: un regista (Denis Villeneuve) capace di mettere d’accordo tanto il pubblico dei cinefili quanto gli amanti dello sci-fi, l’attore del momento…
La scorsa settimana, in edicola, FilmTv definiva La zona d’interesse un “capolavoro contemporaneo”. Sul sito, segnalavamo però il rischio preso da IWonder per un regista decisamente radicale…
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Commenti (26) vedi tutti
Storia di un uomo più che normale, anonimo, che tuttavia riesce a trovare la felicità in piccoli e ripetitivi gesti quotidiani e nel compiere semplici e disinteressati atti di gentilezza. Delicato e rasserenante.
commento di Fanny SallyUno dei migliori film di Wenders. Una memorabile, emozionante esperienza cinematografica sull’accettazione della vita e del nuovo che si può trovare anche nella solita routine quotidiana. Opera minimalista e asciutta, empatica e intensa, tocca l’essenza con dolcezza, pochissimi dialoghi e un’elegante messinscena. Bravissimo l’attore. Pura poesia.
commento di Antonio_MontefalconeUn film che riesce a cogliere la profondità di una vita apparentemente banale
leggi la recensione completa di darkglobeUno spaccato di vita, affascinante.
leggi la recensione completa di tobanisLungometraggio singolare, più simile a un documentario che ad un film. Poetico e intenso
leggi la recensione completa di Furetto60Tutto si muove intorno a un mondo non connesso rispetto ad altri connessi,un mondo fatto di piccole cose ma che per il personaggio assumono una singolarità straordianaria, che siano gli alberi, i libri, la pioggia, le musicassette, le piante e le altre persone.In questo mondo si avverte una patina di malinconia come nella canzome omonima di Reed.
commento di logosUn gran lavoro che mi mancava da tempo girato da Wim Wenders,come mi mancano i cessi pubblici (qua non ci sono piu...o quasi) ....i bagni pubblici (ma ci sono ancora???...e un grande protagonista giusto vincitore a Cannes.Insomma per me imperdibile.
commento di ezioSicuramente, al termine della visione, avrete imparato a pulire i cessi.
commento di gruvierazApprezzabile per la regia, la fotografia, la colonna sonora e la bravura del protagonista, soprattutto nell'ultima scena, ma il film in se mi ha abbastanza annoiata. Non mi ha coinvolta e la.. presunta.. poesia insita nella ripetitività della vita quotidiana non l'ho percepita. Comunque sufficiente. 3 stelle
commento di xale78xCome al solito quando un film è diretto da mostri sacri del cinema si fanno solo recensioni positive e quasi nessuno si spreca in giudizi negativi. Dialoghi inesistenti, azioni ripetute all'infinito e una lentezza infinita fino all'esasperazione tutto per capire la personalità di un lavacessi. Ma per piacere ......
commento di Tommy1810Film che capovolge il teorema cinematografico contemporaneo, improntandosi alla lentezza e alla pacatezza. Non è però tutto oro ciò che riluce: l'approccio semi-documentaristico non permette il coinvolgimento dello spettatore, e il protagonista finisce per essere osservato "da fuori", ma non "sentito".
leggi la recensione completa di Souther78Un film in cui il messaggio di fondo è purtroppo sbagliato. La tristezza, la disperazione (ovviamente nascosta dietro una routine di una semplicità apparentemente serena) e la solitudine non sono cose che si possono accettare solo perchè in fondo tutto può essere vissuto con piccoli momenti (illusori) di felicità. E' una lezione sbagliata
commento di sisifo1Wim Wenders riesce ottimamente a trasportare lo spettatore nell'ordinarietà di una vita comune, quella del pulitore di bagni pubblici Hirayama, che proprio nel suo semplice affacciarsi ogni giorno alla vita mostra una straordinarietà data dalla mancanza di tutti quegli orpelli che spesso, più che riempire la vita, finiscono solo per appesantirla
leggi la recensione completa di galavernaNel mondo sono contenuti tanti piccoli mondi e ........ non comunicano tra di loro. Benvenuti nel magico mondo di “Perfect days”.
leggi la recensione completa di claudio1959ecco il link al sito dove pubblico le mie canzoni e trovate questa per Perfect days adesso è adesso https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=67649
leggi la recensione completa di paolo23CineUn delizioso acquarello tratteggiato in chiaroscuro tra realtà e sogno che affronta con raffinatezza e profondità grandi temi dell'esistenza: il rapporto dell'uomo con la natura, il senso della libertà, la complessità dei rapporti familiari tra ferite del passato e incertezza del futuro, in un presente denso di pensiero e di emozioni contrastanti.
commento di leoposnersemplicemente meraviglioso e ....viceversa, dalla prima nota dei "the animals" all'ultimo sguardo denso di commozione e di felicità mostrato a fine film.
commento di giulmarFilm delicato e poetico, apparentemente monotono ma che rivela tutta la profondità del suo messaggio, se solo lo si guarda con occhio attento e curioso.
commento di pattilucchiniÈ il bel film poetico, serena riflessione sul senso della vita, che Wim Wenders presentò a Cannes nel 2023 e che valse al suo eccezionale interprete – e coproduttore – la Palma come miglior attore protagonista.
leggi la recensione completa di laulillaUn film che condensa tutto il cinema di Wenders, dall'amore incondizionato per Ozu alla fede nel potere dello sguardo di inventare la realtà. Questa volta, però, l'elogio della semplicità e della bellezza delle piccole cose potrebbe sollevare, a mio avviso, qualche interrogativo morale in più rispetto al passato.
leggi la recensione completa di maldoror"Un'altra volta è un'altra volta, adesso è adesso...!"
leggi la recensione completa di imperiormax89Un film semplice proprio come il suo protagonista il quale riesce, solo con i piccoli gesti della quotidianità intervallati da musica in cassetta e libri tascabili,a farci innamorare della vita. -Voto personale 8½
commento di SicFilm discreto ma nulla di esaltante.
commento di primavera63Wim Wenders racconta in ‘Perfect Days’ una vita ordinata a Tokyo. E ben ci riesce grazie a poesia e interpretazione dell’ iconico e sostanzioso Kôji Yakusho. Lo spettatore ipnotizzato dalla ritualità rimane come risucchiato nella vita tranquilla del protagonista, nella sua capacità di cura, nella sensibilità di lavoro, cultura e fotografia.
leggi la recensione completa di gaiartHopperiana elegia del quotidiano, aperta e chiusa da due omaggi a Tsai Ming-liang (Rizi e Vive l'amour), girata come un documentario sull'ikigai di un taciturno ma dignitoso addetto alle pulizie dei bagni pubblici, avido di letture, ascoltatore di canzoni anni '60, '70 e '80 incise su musicassette, un po’ Charlot, molto simile a Chishu Ryu.
commento di Leo MaltinVoto: 7,3333 su 10
leggi la recensione completa di port cros