Regia di Todd Haynes vedi scheda film
Riff di piano. Farfalla in primopiano. Palchi rosso oro del Petruzzelli. Cosa chiedere di più nella visione della messa in scena di un capolavoro di psicanalisi, assiepato su più palchi, modello corrida e arena?
La narrazione psicologica e sociale di un amore contro plagio minorile, basato su una storia vera, racconta diverse sfumature non solo private, educative, familiari, ma anche la dualità di un attore nell'entrare nella vita.
Il gioco di ruoli è qui irriverentemente capovolto, scoperchiato, annichilito. Il tutto è volto alla scoperta del sè
Al via il Bifest con 'May December'.
Nella incantevole cornice del Teatro Petruzzelli di Bari si è aperto il festival con un bellissimo, sofisticato film internazionale.
Parliamo dell'affascinante 'May December' di Todd Haynes, co prodotto da Natalie Portman con MountainA.
Appassionato di arte e semiotica che ha studiato alla Brown University, Haynes crea ed esalta simmetrie e trigonometrie di vite, caratteri, spesso applicate a questioni di genere e identità.
Già celebrato autore, sceneggiatore e produttore, Haynes si è spesso focalizzato sull'esame di personalità controverse, su società distopiche, famiglie disfunzionali e ruoli di generi non nettamente definiti.
She is unapologetic - si dice della protagonista, un'eccelsa Julianne Moore, all'inizio del film.
Su questa linea - quella dell'impenitenza, unita a disagio esistenziale e scoperta del sè - si cammina durante tutto il film.
Come sul valico di un burrone. Rischiando quindi di cadere nel vuoto!
Perenne la tensione, suspense che illumina anche coloro che sono finiti nel gioco malizioso di questa storia vera, fagocitati e risucchiati da essa come in un aspirapolvere. Tra loro i figli di primo matrimonio, i figli di seconda unione, l'ex marito, un genitore, colleghi, la scuola. Insomma, la società intera, vittima e carnefice di usi ed abusi.
L'errore, voluto o meno di uno, a cascata, colpisce tutti gli altri, come inconsapevoli cerchi concentrici di un sasso, nel lago.
Riff di piano reiterato e netto.
Farfalla esotica in primo piano.
Palchi rosso oro al Petruzzelli.
Cosa chiedere di più nella visione della messa in scena di un capolavoro di psicanalisi, assiepato su più palchi?
Vedere questo film nella cornice del Petruzzelli, fa vivere ancora di più il senso di arena. La protagonista, come un toro nella corrida, sotto giudizio impietoso!
Quello della società.
Nel film, come nella vita, non si scampa al destino.
In realtà Haynes non da mai giudizi, li lascia. noi. Si limita in modo originale, a documentare esistenze al collasso, o ibernate.
Di sicuro sotto scacco macco! Quello del giudizio della società, della giustizia, dei famigliari, travolti da un insolito implacabile destino.
Con un cast stellare, Natalie Portman, Julianne Moore, Charles Melton, perfetti, ciascuno nel proprio ruolo, il film indaga, e innesta, oltre alla vicenda scioccante e reale, un secondo interessante binario, costruito sul divario tra realtà e finzione. quello della recitazione vs vita vera.
L'eccezionale sceneggiatura di Samy Burch già nutre lo speculare tema, asimettrico, di attore e ruolo. E' il roleplayingche entra nella vita e se la fagocita.
Essa narra di una famosa attrice (Portman) intenzionata a realizzare un film sulla storia vera di una coppia, la cui relazione clandestina, (lui dodicenne) aveva infiammato la stampa scandalistica e sconvolto gli Stati Uniti vent’anni prima. Per prepararsi al nuovo ruolo, Portmena entrerà nelle loro vite rischiando di mettere tutto in crisi.
Fino a che punto ci si chiede l'eccelsa Portman recita o è se stessa, nell'innamorarsi del ragazzo bambinone e puro, vittima della sua innocenza per la seconda volta?
Violenze sessuali, abusi, famiglie disfunzionali, storia genealogica, plagio su minore, educazione e scuola, conseguenze dell'amore, legalità, giustizia, libero arbitrio in amore.
Questi sono solo alcuni dei numerosissimi temi che si affacciano in questa eccelsa pellicola, come topi al sole.
Servita su un piatto d'argento dalla Porman a Haynes, la sceneggiatura eccelsa di Samy Burch è stata lavorata altrettanto bene da un team perfetto, avvalorato dal montaggio di Affonso Gonçalves, dalle musiche topiche, icastiche di Michel Legrand (tratte dal film Messaggero d'amore)
La fotografia
La fotografia svolge un ruolo importante. Sfuocata, indefinita, è come la vicenda che dipinge! Christopher Blauveltriesce perfettamente nell'intento visivo di astenersi, come peraltro avviene nei contenuti narrativi, dalla nettezza di visione e giudizio.
La storia, osannata quindi da una fotografia torbida, è sporca come la vicenda che delinea.
Sinossi
Vent'anni dopo che la loro famigerata storia d'amore ha riempito i tabloid tenendo con il fiato sospeso un'intera nazione, il matrimonio di una celebre coppia sposata, cede alla pressione nel momento in cui una giovane attrice li contatta per fare le ricerche in vista della realizzazione di un film sul loro passato.
Commento del Regista di May December
May December esplora uno dei grandi talenti della specie umana: il nostro colossale rifiuto di guardare noi stessi. Attraverso la premessa narrativa di realizzare un film incentrato su una famiglia americana inconsueta, nata da uno scandalo pubblico diventato un evento mediatico nazionale, un'attrice scende a Savannah, in Georgia, per studiare dal vivo la donna che interpreterà lei e le vite dei suoi familiari.
È attraverso questo delicato processo di esplorazione, che fa da cornice a questa storia strana e inquietante, che veniamo a conoscenza del passato di questa matriarca al centro dello scandalo e del suo giovane marito. Egli è un coreano-americano, con il quale la donna aveva iniziato una relazione quando lui era appena tredicenne.
Tutte le vite, tutte le famiglie, sono il risultato di scelte e rivisitarle, sondarle, è un’impresa rischiosa. Ma è difficile pensare a scelte sentimentali più volatili di queste, specialmente quando si è ricorsi a tali scelte per respingere il disprezzo e il giudizio unanime del mondo. La rigida stasi che Elizabeth, l'attrice, comincia a penetrare è il risultato di due decenni di ostinata tenacia, in questo senso, da parte di Gracie e di Joe Atherton-Yoo, che vivono oramai gli ultimi giorni che precedono la cerimonia di diploma dei loro due figli ancora rimasti in casa.
Ma mentre Elizabeth osserva e studia Gracie e il suo mondo e conosce il marito Joe, la sua affidabilità come narratrice inizia a vacillare.
Il ritratto onesto che spera di costruire, il suo impegno nel tentare di rivelare la verità, viene offuscato dalle sue ambizioni e presunzioni e dalla sua stessa incapacità di accettare la realtà. Man mano che Joe appare sempre più a fuoco, sia a noi che a sé stesso, iniziamo a scorgere più somiglianze tra Elizabeth e Gracie, di quante loro siano in grado di vedere. Attraverso questo silenzioso spostamento di prospettiva, il film passa dall’essere un ritratto unico, all’essere un duplice, triplice ritratto.
Ciò che mi aveva affascinato dell'eccezionale sceneggiatura di Samy Burch, che Natalie Portman mi inviò nel 2020, è il modo in cui affrontava argomenti potenzialmente volatili con una sorta di paziente osservazione.
Essa consentiva di esplorare i personaggi con una sottigliezza fuori dal comune. La storia sobbolliva di un’ambiguità morale e narrativa che, in un film, avrebbe coinvolto lo spettatore catturandolo in uno stato di visione attivo edeccitato, in cui avrebbe messo tutto in discussione.
Oltre ad essere del materiale estremamente avvincente, il progetto mi ha fornito l’opportunità tanto attesa di lavorare con Natalie Portman – per innescare il vortice riflessivo di un'attrice che interpreta un'attrice – e come se questo non bastasse, di porla accanto a Julianne Moore nel ruolo feroce e imperscrutabile di Gracie. Completare la triade non sarebbe stata un’impresa semplice. La scelta di Charles Melton per il ruolo di Joe è servita ad arricchire il loro passato e a descrivere il loro insidioso presente con sorprendente finezza.
I riferimenti con altri capolavori
Le associazioni cinematografiche immediate erano innegabili. PERSONA e altri film di Bergman che mettono più donne a confronto. O che mettono i personaggi, nei momenti chiave, direttamente davanti all'obiettivo della macchina da presa, come in SINFONIA D’AUTUNNO, LUCI D’INVERNO o altri di Godard. Questo paragone diretto, quando i nostri tre personaggi centrali si confrontano allo specchio, sarebbe diventato un filo conduttore. Inoltre, venivano in mente pellicole su delle donne che stanno con uomini più giovani. Parlo de IL LAUREATO, VIALE DEL TRAMONTO o DOMENICA MALEDETTA DOMENICA. O riferimenti inversi più tradizionali, come MANHATTAN o LOLITA. Ma soprattutto film caratterizzati da un minimalismo stilistico, come IL LAUREATO o MANHATTAN.
A causa delle tempistiche strette, la produzione è stata avviata rapidamente nel 2022, creando una sinergia a beneficio del nostro budget e riprese estremamente serrate. Le persone coinvolte hanno condiviso le loro strategie creative, fornendo un'economia di stile e una maniera arricchente. Si potrebbe definirlo un eccitante, a volte mordente, film di suspense, cosa che spesso si riflette nell'uso insolito della musica nel film.
La musica, serrata, idiomatica, è fondamentale per dare escalation e accento ai temi di May December
La colonna sonora di Michel Legrand per il film di Joseph Losey, Messaggero d'amore del 1971, è stata uno dei miei strumenti di lavoro. Al punto che la mettevamo in sottofondo sia durante le riprese che nel montaggio. (Non avevo mai usato una colonna sonora già esistente prima).
Il compositore Marcelo Zarvos, alla fine, ha utilizzato la partitura di Legrand in combinazione con le sue composizioni per arrangiare la musica. Il risultato è una sorta di dialogo tra i temi e le strategie narrative di May december e quelli di altri film. Oltre che dei registi e delle epoche cinematografiche che la pellicola stessa evoca.
La straordinaria sceneggiatura e le sue tre interpretazioni principali. L'arricchimento dalle performance di Cory Michael Smith, Elizabeth Yu, Gabriel Chung, Piper Curda. La bellezza e le sfumature fornite dal resto del cast tecnico, hanno ripristinato ciò che credo sia ancora possibile nel cinema. Identificazione nei non luoghi canonici.
Lasciarsi coinvolgere da una storia e i personaggi, senza mai sentirsi del tutto a proprio agio con coloro che pensiamo possano avere ragione o torto.
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