Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film
Un film alquanto deludente viste le aspettative della vigilia. Una storia d'amore fra derelitti che poteva risultare ispiratrice e pregna di speranza e calore umano si trascina stancamente per ottanta minuti che sembrano il doppio, tra scene volutamente stiracchiate e spesso ripetitive, una direzione degli attori che conferisce ai personaggi la stessa espressività ed empatia di un esercito di automi, una confezione alquanto banale e pomposamente asettica ed estemporanei spunti comici eseguiti con algida formalità. Trovo diffcile trovare qualcosa di romantico in una relazione che trova le sue basi fondamentalmente nella mancanza di alternative dei due protagonisti e che non vede il loro rapporto evolvere in maniera significativa, dal momento che per la maggior parte del film i due in questione neanche si frequentano e la loro liaison amorosa è fin troppo artificiale e sbrigativa. Probabilmente Kaurismäki voleva concentrarsi soprattutto sulla solitudine e la precarietà esistenziale dei personaggi qui ritratti. La descrizione delle loro dimesse esistenze è infatti la parte migliore del film, ma mancando un'evoluzione organicamente significativa della loro situazione che vada oltre le tappe più banali di una qualsiasi relazione sentimentale alla fine l'emozione che prevale è la noia. Un film quindi che vorrebbe essere poetico e scaldare il cuore ma che rimane freddo e distaccato come la Helsinki filmata dal regista.
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