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Bad Education

Regia di Kai Ko vedi scheda film

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La recensione su Bad Education

di alan smithee
6 stelle

locandina

Bad Education (2023): locandina

FAR EAST FESTIVAL 25 - CONCORSO "Hyperviolent lost youths drama".

Sul tetto piatto di un palazzo, tre amici studenti, ubriachi e strafatti, festeggiano il conseguimento del diploma e si raccontano, uno alla volta, i piccoli grandi illeciti commessi durante la loro ancora breve esperienza di vita.

E di scheletri nell'armadio i primi due ragazzi ne hanno almeno un episodio a testa non poco riprovevole. In terzo amico, invece, confessa solo un episodio al confronto ai precedenti, davvero shoccanti, quasi innocente, e pertanto viene subito dileggiato dai due amici, ed indotto, sotto minaccia neppur troppo velata, a provvedere ora a mettersi alla prova con una sfida impossibile.

Dovrà spaccare una bottiglia in testa ad un boss della malavita cittadina mentre esce dal un suo locale.

I due compagni sono sicuri che il terzo non lo farà mai, e quest'ultimo, dopo molti tentennamenti, alla fine si adopera ad eseguire quell'agguato. L'aggressione mobilità tutta l malavita del quartiere e per i tre ragazzi sarà davvero dura riuscire ad uscirne incolumi, o quanto meno senza almeno un dito troncato di netto.

 

locandina

Bad Education (2023): locandina

La giovane star di Taiwan Kai Ko, noto anche in Europa per film d'autore e di un certo riscontro cinefilo come Road ti Mandalay, Moneyboys, Mama Boy, debutta in regia con un noir forsennato e sanguinolento, per non dire sadico, tutto incentrato su sfide che portano altre sfide, altri rischi, altri pericoli tangibili.

Da uno script del noto sceneggiatore Giddens Ko, già autore dei due film di esordio di Kai Ko come attore, ovvero "You are the apple of my life" e "Till we meet again", il noto attore e neo regista trae un film veloce, impressionante per le numerose scene di violenza esplicita, e veloce al fulmicotone, che arriva al dunque senza tanto fronzoli e non sì cura di durare solo 77 scatenati minuti tutti fughe, sadismi e torture, sia fisiche che psicologiche.

Un film schietto, ironico, che promette bene per quanto attiene ad una futura ed abituale nuova versione da regista di questo affascinante ed assai lanciato attore taiwanese.

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