Regia di Ivano De Matteo vedi scheda film
È un'umanità sordida, meschina, infelice, involontariamente grottesca, crassa, brutale, spietata, insomma da "ultimo stadio" quella messa in scena dal copione di Valentina Ferlan per il primo lungometraggio di Ivano De Matteo. Accomunato da una meta banale come quella della finale della coppa dei campioni, il formicaio umano che popola il film viene raccontato con uno stile che vorrebbe emulare quello a mosaico di Altman. Ma la regia è manierata, affannosamente alla ricerca dell'originalità a tutti i costi, gli attori sfigurerebbero anche in una recita parrocchiale, i dialoghi sono insulsi e i personaggi di questo film che potrebbe essere "un fumetto, un graffito murale, una telecronaca dagli spogliatoi, fuori dagli spalti" (Magrelli) sono a dir poco fastidiosi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta