Regia di Jacques Rivette vedi scheda film
Dispiace dirlo, ma da un autore della Nouvelle Vague mi aspettavo qualcosa di più. Il tema del teatro nel teatro non mi è parso poi così "necessario" in un film avaro di vere emozioni, più che altro, un esercizio di stile freddo e intellettualistico...eppure, a tratti, si può riscontrare la mano leggera di Rivette ma ciò non fa altro che farci rimpiangere maggiormente un'occasione sprecata. Dei vari personaggi non ne ricorderemo uno, in quanto stereotipi di varie nevrosi senza il minimo tratteggio psicologico.Castellitto, diretto da un regista straniero, si lascia andare e gigioneggia molto più del solito, diventando quasi nauseante.
Dopo un primo tempo che lascia aperte varie strade, creandoci così molte aspettative, il film diventa prolisso e si perde in lungaggini davvero inutili. Tra le cose migliori, sicuramente, la scelta di girare sia in italiano che in francese, che, oltre a risparmiarci un altro doppiaggio probabilmente scandaloso ci offre la possibilità di cogliere anche le più leggere sfumature dei dialoghi (sempre che non si leggano i fuorvianti sottotitoli italiani).
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