Regia di Daishi Matsunaga vedi scheda film
FAR EAST FESTIVAL 25 - CONCORSO
"Superbly performed gay love drama".
Al Far East Festival nr. 25 è tempo di lasciarsi avvincere da Egoist, una storia d’amore travagliata che permette a due giovani ragazzi di incontrarsi e di intraprendere un percorso sentimentale che, nonostante l’affiatamento che li unirà, si rivelerà minato da una serie di problematiche di tipo etico-morale legate alle loro singole sensibilità.
il film, che porta la regia solida e professionale di Matsunaga Daishi, risulta uno dei più convincenti titoli nel Concorso del FEFF. Alla piena riuscita del lavoro contribuiscono in modo determinante le interpretazioni naturali dei due attraenti attori protagonisti, Suzuki Ryohei nei panni dell’agiato Kosuke, e Miyazawa Hio in quelli dell’orgoglioso Ryuta.
Kosuke è un bel ragazzo sulla trentina che ha sfondato come redattore in una rivista di moda di successo, dopo un passato in campagna, segnato dalla morte dell’adorata madre e da un’ adolescenza con svariati episodi di intolleranza per la sua omosessualità.
Grazie al suggerimento di un amico, l’uomo trova nel giovane ed affascinante Ryuta, non solo il personal trainer ideale, ma anche, per la prima vera volta, la persona che potrebbe finalmente mettere pace al suo cuore sempre in cerca, fino a quel momento invano, dell’anima gemella degna di dividere con lui il resto dell’esistenza.
La storia sentimentale tra i due, nonostante un avvio idilliaco, fatto di una intensa caratteriale e sessuale che sfiora la perfezione, è destinata tuttavia a interrompersi bruscamente a causa di un malessere intimo che coglie il giovane allenatore privato, inducendolo a terminare quel rapporto condiviso e sereno.
Le esperienze del passato, che segnano e lasciano ferite indelebili, finiscono infatti per rendere ognuno dei due a suo modo egoista e intransigente dinanzi ad una storia d’amore che, al contrario, avrebbe tutte le caratteristiche per trasformarsi in una idilliaca vita in comune.
Egoist è un film introspettivo che, attraverso la descrizione di una love story tra due individui totalmente compatibili e attratti uno dall’altro, cerca di rendere palpabili le ragioni ed i traumi personali vissuti da entrambi i membri della coppia, in grado di dissolvere la magia che ha segnato il loro percorso sentimentale iniziale perfetto.
Il film del bravo e giovane regista nipponico si preoccupa di affrontare i particolari drammatici che hanno segnato e compromesso la vita di entrambi i ragazzi, senza affanno, lasciando lo spettatore quasi sempre spiazzato dinanzi ad una decisione unilaterale di abbandono.
Ecco allora che la sceneggiatura riesce con tatto e accortezza ad addentrarsi nei drammi che caratterizzano la vita di un Kosuke arricchito e soddisfatto a livello professionale, ma ancora succube dei traumi vissuti in un contesto privato intransigente con chi manifesta tendenze omosessuali, inaccettabili in quel contesto rurale che gli ha dato i natali.
Dall’altro lato Ryuta ha imparato che nella vita è necessario guadagnarsi ogni scampolo di opportunità, e ha fatto suo un modo di vivere che lo rende a suo modo opportunista e prudente, prima di lasciarsi andare a facili tentazioni sentimentali senza vie di fuga o difesa.
Egoist, fino a questo momento uno dei tutoli più azzeccati della sezione Concorso del FEFF 25, racconta tutto ciò con lucidità e concretezza di intenti, senza perdersi in sentimentalismi superflui o fuorvianti ricatti morali che trasformerebbero questa sofferta storia d’amore in un tranello tutto retorica e melodramma superficiale.
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