Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
A pochi anni di distanza da "The human voice", Almodovar realizza un nuovo cortometraggio in inglese, ma stavolta con esiti un po' meno personali e affascinanti, per quanto si tratti sempre di un'opera che merita la visione per la sua insolita riscrittura di tematiche western. Due uomini ex amanti si ritrovano a distanza di 25 anni; uno è diventato lo sceriffo della contea, l'altro protegge il figlio che sembra essersi macchiato di un delitto. La passione ci metterà poco a riaccendersi, ma gli sviluppi nel finale saranno imprevedibili. Si tratta di un'opera coerente con l'universo poetico di don Pedro e anche con quell'amour fou spesso da lui esplorato con lacerante intensità in tanti film del passato; è un peccato però che il plot risulti piuttosto compresso nei 30 minuti di durata, e del western classico ci sia solo lo scheletro, con il tipico universo citazionista di Almodovar ridotto ai minimi termini, mentre avrebbe giovato una contestualizzazione più approfondita. Resta tuttavia un corto che scorre veloce, con almeno un paio di scene madri che lasciano il segno e ci ricordano l'Almodovar maestro del melodramma più spinto, con un apparato figurativo che non passa assolutamente inosservato e ci riserva le consuete stravaganze cromatiche della fotografia di Alcaine, con un buon contributo attoriale della coppia Ethan Hawke e Pedro Pascal, che sanno modulare con efficacia l'abbandono dei sensi, la necessità della giustizia e il richiamo al sentimento in un inedito contesto familiare. Direi un'opera minore di Almodovar, ma sempre su una quota assolutamente dignitosa.
Voto 7/10
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