Regia di Claude Lelouch vedi scheda film
Voto 8,5. L’altalena Lelouch: film noiosi e film riusciti. Questo è molto riuscito, forse uno dei suoi migliori. Su una trama più che sfruttata (organizzazione ed esecuzione di una rapina in gioielleria), Lelouch innesta una vicenda sentimentale tutt’altro che superficiale. Il rapinatore, Lino Ventura, vive una storia d’amore con un’affascinante antiquaria (la bravissima Françoise Fabian). Ventura
innamorato è di per sé una rarità. Come è noto, l’attore era pudicissimo, sullo schermo non ha mai baciato una donna. Non fa eccezione in questo film, a dispetto di una relazione amorosa che viene solo suggerita. Il marchingegno del colpo in gioielleria è molto originale e il suo svolgimento mantiene sempre elevata la tensione. Notevoli le scene in cui un Lino Ventura irriconoscibile recita travestito da anziano signore benestante, finto cliente della gioielleria in questione. Lelouch si autocita all’inizio del film, con alcune scene del suo “Un uomo, una donna”, in versione bianco e nero. In bianco e nero sono peraltro girate le scene iniziali e finali del film. Vezzi di questo autore, che ha persino girato “La fabbrica degli eroi” interamente in color seppia. Gli si può perdonare. Gustoso cameo e canzone-titolo di Mireille Mathieu. Buone musiche di Francis Lai. Insomma, un film classico, che lascia una gradevole sapore in bocca.
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