Regia di Luca Lucini vedi scheda film
Lui, Mauro, è un bravo ragazzo introverso e disponibile; lei, Sofia, è inaffidabile ed egocentrica ai massimi livelli. Fratello e sorella più differenti non si potrebbero immaginare: lui è rimasto in Calabria con la famiglia, lei si è trasferita a Milano in cerca di un futuro più stimolante. Ma una cosa accomuna Mauro e Sofia: la passione per Michela, ex fidanzata della sorella e promessa sposa del fratello. Sofia torna al sud e la situazione si complica ulteriormente.
In questa commedia che si potrebbe definire socio-sentimentale si mescolano alcune delle principali tendenze del cinema italiano di questi anni: il riavvicinarsi delle distanze tra nord e sud, tanto per cominciare, così come l'apertura a personaggi dichiaratamente al di fuori dei canoni eterosessuali, ma anche l'eterna contrapposizione tra provincia e città, tra frenetico arrivismo e placida sopravvivenza fine a sé stessa. Nulla di nuovo, insomma, nella sceneggiatura di Ilaria Storti e Marta Storti, e allo stesso modo nulla di particolarmente intrigante: Io e mio fratello è un film privo di reali scosse o colpi di scena e che si basa a conti fatti sull'idea di un triangolo neppure troppo improbabile con fratello e sorella come vertici in rotta fra loro, uniti solamente dall'esistenza di un terzo vertice che attrae entrambi. All'altezza della situazione il tris di interpreti centrali – Denise Tantucci, Greta Ferro e Cristiano Caccamo – e indubbiamente gradite le scelte di casting per i ruoli di contorno: tra gli altri compaiono infatti Nino Frassica, Lunetta Savino, Ninni Bruschetta e Teresa Mannino. Un'ora e tre quarti di durata, con finale semplice semplice che, dimostrando coerenza, non sorprende affatto. 3/10.
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