Regia di Jacques Audiard vedi scheda film
Non sentire, perché si è sordi, ha i suoi insospettabili vantaggi. Puoi staccare l’auricolare che ti tiene “nel mondo” se, per compiacere un’amica, ti improvvisi babysitter e non vuoi ammorbarti di neonati strilli. Oppure, se per caso finisci in una discoteca che pompa house a manetta, puoi isolarti e osservare il delirio circostante. O ancora, se quando mangi in mensa non hai voglia di ascoltare le solite stronzate, tac ed eccoti a leggere o a pensare come se ti trovassi al parco. Tra le dieci lietissime sorprese di quest’ottimo thriller hitchcockiano c’è il ribaltamento dell’handicap. E un’attrice meravigliosamente “brutta” come Emmanuelle Devos, segreteria tuttofare in cerca di qualcosa di travolgente. E Vincent Cassel, che sembra nato per interpretare ragazzacci usciti di galera. Un melodramma con colpo grosso incorporato che ti spiazza via via che si srotola davanti agli occhi. E a lato di orecchi messi, finalmente, a dura prova di sonoro.
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