Regia di Jacques Audiard vedi scheda film
Cinema in skaï, in similpelle. Derivato un po' dagli asiatici e un po' dalla crudeltà di Haneke, noir quando non sa più dove andare a parare, condito di musica inutilmente tonitruante e martellante, Audiard appare qui come un autore di poche idee ma confuse. Dispiace, soprattutto per gli attori, più che dignitosi, Cassel, Devos e il dardenniano brav'uomo Olivier Gourmet. Audiard farà meglio con "Tutti i battiti del mio cuore".
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