Regia di Dennis Dugan vedi scheda film
Il film mette insieme tre talenti comici della nuova generazione (Biggs, Zahn e Black), difende la stupidità e i perdenti, omaggia e sfotte, con rispetto, le canzoni di Neil Diamond (coinvolto come deus ex machina del racconto), maneggia con una sfrontatezza alla Farrelly e alla Wayans, gag, battute, paradossi, economia visiva e verbale della comicità postdemenziale, cerca una traversa, ideale e ancora sconosciuta, tra "Animal House" e "American Pie", tra le sit-com adolescenziali e i teen-movie. Molti degli intenti, poco seri, non raggiungono, a dispetto della generosità di trovate e di dettagli, l'obiettivo strategico. Zahn e Black ricorrono ad ogni mezzo per salvare Biggs dal matrimonio con un'arrogante e bella psichiatra così come gli sceneggiatori e il regista si adoperano con ogni espediente per intrattenere: dall'operazione ai glutei di Biggs, alla palestra per suore, al rapimento, al coach di football che ammazza un arbitro, al triplo matrimonio con concerto finale.
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